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Milano tra dubbi e guai. L'Europa non è così vicina

Le due coppe obbiettivo minimo, ma resta il distacco dai grandi club Il destino di Allegri e Strama e un mercato che non promette top-player

Milano tra dubbi e guai. L'Europa non è così vicina

C'è da spaventarsi nel leggere e vedere le linee programmatiche sui rinforzi dei grandi club europei. L'Italia rischia di giocarsela in retrovia. C'erano una volta Milan e Inter. Che oggi lottano per entrare almeno nel giro europeo. Il Milan in Champions e l'Inter in Europa league, anche se forse le converrebbe restarne fuori. Ma da qui a quattro mesi Milan e Inter dovranno risolvere grandi problemi e altrettanto grandi e decisivi dubbi. Il Milan legherà all'ingresso in Champions anche la gestione della panchina. L'Inter forse (con Moratti mai dire mai) ha già risolto il problema per mancanza di alternative e di un solido conto economico. Il Milan sta meglio nel bilancio, l'Inter continua ad arrancare dietro al rosso. Moratti cerca soci: qualcuno si è fatto avanti. Ma chi vuol credere che un miliardario kazako sia disposto a versare centinaia di milioni senza avere null'altro in cambio che la simpatia dell'Inter? Tutti sono ancora in attesa di vedere i cinesi che erano... sulla soglia di casa.

Inter e Milan ripartono in campionato chiedendo strada alle siciliane e chiuderanno davanti a due squadre con la maglia bianconera: Siena e Udinese. A modo loro storie parallele per chiedere al torneo una conclusione qualificante. Se aggiungiamo che il bianconero sarà il colore che sfavillerà di scudetto, capirete con quanti dubbi e tormenti attraverseranno questi mesi.

Come pesarle? Nel Milan domani tornerà Balotelli in attacco, l'Inter dovrà accontentarsi della coppia Alvarez-Rocchi. Il Milan sente freddo dietro le spalle. Nervoso: ieri Muntari ha litigato con i tifosi. L'Inter può giocarsela a cuore più leggero. Che poi il Milan non abbia gran scelta per sostituire Allegri e l'Inter rischi un'altra stagione anonima mantenendo Stramax, sono problemi che andranno rinfacciati a tempo debito. I grandi dubbi rossoneri sono segnati dai rapporti interni e dal gioco che non soddisfa. Quelli nerazzurri non si pongono perchè Moratti vuol riprovarci, anche se il pupillo non ha modellato bene la squadra. Ma se Allegri ha lavorato duro per recuperare dopo un avvio disastroso, gli infortuni sono diventati il miglior alibi per salvare la panchina di Stramax. Se poi Allegri saluterà e andrà a Roma, per volontà personale, è altra storia.
Una volta trovata soluzione al campionato, Inter e Milan dovranno trovare soluzioni per le squadre del futuro. Molto più vorticoso lo sbattere di porte nerazzurro: ci saranno assestamenti dirigenziali, viste le gaffes del direttore generale Fassone, ma Branca non si tocca. Sarebbe stato sorprendente il contrario.

Il primo duro impegno sarà quello di rifilare Cassano a qualche società e fare i conti con le offerte per Handanovic. Normalmente 30 milioni non si rifiutano, ma l'Inter in passato si è disfatta di troppi giocatori che sarebbero serviti. Il montepremi ingaggi va ridotto: fin dall'anno passato Branca ha intrapreso la via che vuol portare tutti gli stipendi nerazzurri a non superare i due milioni di euro. La vecchia guardia dovrà asciugare gli ingaggi, qualcuno (Stankovic e Samuel che ieri si è nuovamente fatto male: al tendine) forse chiuderà. Cinque giocatori sono già bloccati, altri nomi si rincorrono: Ibarbo e Nainggolan, Gomez e Fernando. Gioco di figurine come quelle per la panchina del Milan: Donadoni e Van Bommel, Seedorf e Mangia, Prandelli fra un anno oppure Montella.

Il Milan riceve solo a mezzo stampa offerte per El Shaarawy: Mancini non sapeva di averlo valutato 35 milioni per il City. Il Diavolo cercherà qualche difensore (ma Salamon preso e dimenticato?), un centrocampista centrale che poi serve anche all'Inter. Non c'è squadra, fra le grandi d'Europa, che non abbia un giocatore che lascia il segno là in mezzo.

Ed ecco spiegato perchè l'Europa è più lontana.

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