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Mazzarri progetta il futuro. Icardi nella fossa dei leoni

Il tecnico studia un nuovo modulo, s'ispira all'Atletico e sprona i baby gioielli. "Marassi contro Maurito, lui pensi a giocare. Kovacic un capitale dell'Inter"

Mazzarri progetta il futuro. Icardi nella fossa dei leoni

nostro inviato a Appiano G.

Venerdì Moratti, capo tifoso ad honorem, ieri i tifosi della curva: ad Appiano sono saliti tutti. Processione pacifica, ma il tanto per ricordare ai giocatori che serve comportarsi bene, avere grinta e non mollare. Nel caso Mazzarri non fosse abbastanza convincente. L'Inter chiama Europa, e non si sa se l'Europa chiamerà Inter. Le ultime partite non sono state incoraggianti, l'Inter da trasferta solitamente garantisce qualche gol in più, ma poi c'è quella difesa che sorridere il mondo fa. Ieri l'allenatore si è lasciato andare all'impressione di uno che si sente mani in alto. «Quest'anno vedo cose che non mi sono mai successe. Ci fanno gol giocatori che non andavano a rete da anni. Meglio stare zitti. Per esempio, nelle ultime due partite. A Livorno, a tre minuti dalla fine, avevamo due punti in più e contro il Bologna avevamo l'opportunità di un rigore: poi tutto buttato. Che dire? Questa squadra deve essere più cinica, cattiva, avere adrenalina per 90 minuti, non far prendere coraggio agli avversari quando è in vantaggio: deve sempre vedere il pericolo». “Vedere il pericolo“ e l'Inter non lo vede, questo è il problema.

Oggi a Genova, sponda Samp, stessa musica: ci sarà atmosfera carica contro Icardi, ma il pericolo starà in tribuna più che in campo. La gente non ha gradito il suo impegno nella parte finale della scorsa stagione, poi ci sono le questioni di famiglia con Maxi Lopez. Preservare il ragazzo? Macchè. Mazzarri lavora con logica da allenatore che deve svezzare un goleador che potrebbe diventare un Bobo Vieri. Ed allora lo butta nella fossa dei leoni. Prova d'esame. «Lui deve pensare solo a giocare, concentrarsi, trarre il meglio da queste situazioni. Deve avere un comportamento consono per un professionista di questi livelli». Mihajlovic ha provato a trasmettere elettricità ai suoi facendo venire la bava alla squadra: tutti in castigo e alle sette del mattino allenamento. Servirà? Mazarri ha ammesso di non avere mai provato simili sistemi. «Magari ho fatto altri interventi». Ed ha confermato che questo ormai è un anno da lavori in corso. Lavora per il futuro su Icardi e Kovacic, continua la famosa “raccolta dati“. E perchè mai non puntare a un'Inter simil Atletico Madrid? «Ha venduto molti giocatori, ha ricostruito e ha creato una filosofia. In passato anche il Barcellona ha dovuto avere pazienza».

Certo, ci vuole anche la mano del tecnico. E Mazzarri ha parlato da allenatore che si sente riconfermato. Ha chiarito che oggi giocherà Kovavic, ma soprattutto che sarà un «capitale per il futuro nerazzurro. É molto giovane, credo abbia capito alcune cose su cui abbiamo lavorato. É cresciuto sotto il profilo dell'attenzione, della conclusione, dell'ultimo passaggio. Sarà un giocatore importante della nuova rosa». Infine il tecnico ha lanciato l'idea per la prossima stagione: rivedere qualcosa nel modulo. «Fin dal ritiro estivo, voglio allenare subito il 4-3-2-1 e il 4-3-1-2, ovviamente devo avere i giocatori giusti per fare questo tipo di calcio. Ma non conta tanto il modulo, bensì l'organizzazione e i meccanismi. Vedi la Juve, eliminata in Champions e ora in semifinale di Europa League. Conte prima non faceva la difesa a tre, poi ha cominciato a farla. Se hai buoni giocatori, puoi fare tutto». Un modo come un altro per difendere le sue scelte, aggiungendo che lui, Mazzarri, ha fatto tendenza con la difesa a tre.

Figuratevi se si negava l'autoincenso: specchio, specchio delle mie brame, chi è il più bravo del reame? E lo specchio risponderà: comincia a vincere.

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