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Al Mondiale anche "noi". Grazie alla pesca record delle Nazionali in serie A

Ventuno selezioni con almeno un giocatore del nostro campionato. Mai così tante dal 2002

Al Mondiale anche "noi". Grazie alla pesca record delle Nazionali in serie A

Sarà un Mondiale senza Italia, risalita di un posto (dal 20° al 19°) nell'ultimo ranking Fifa. Ma non senza i rappresentanti del nostro campionato. Cinquantotto gli «stranieri» tesserati nei club di serie A convocati per la fase finale in Russia presenti in 21 delle 32 Nazionali. Appena 4 giocatori meno di quelli presenti nell'edizione brasiliana di quattro anni fa - il record assoluto - dove in più c'erano anche 20 azzurri.

Il dato più curioso, però, è che si è sfiorato il numero totale di calciatori (61) provenienti dal campionato italiano del 2006, l'anno del trionfo a Berlino della truppa di Lippi. Composta per intero da elementi di A (con i nuclei forti di Juventus, Milan, Palermo e Roma). In pratica, rispetto al Mondiale di dodici anni fa, sono stati chiamati 20 «stranieri» d'Italia in più. Segno che la massima espressione del nostro football ha ancora un certo appeal, così come si è allargato il panorama dei paesi i cui giocatori ambiscono a calcare i campi della serie A. E questo magari non è proprio un dato positivo.

All'epoca della rassegna iridata in Germania, fornimmo 13 giocatori a tre delle big (6 al Brasile, 4 all'Argentina e 3 alla Francia) considerando che l'Inghilterra e i tedeschi padroni di casa da noi battuti in semifinale costruirono delle nazionali autoctone (rispettivamente 21 convocati dalla Premier League e 22 dalla Bundesliga). Una costante, nelle ultime edizioni, per la Nazionale dei Tre Leoni. Oggi il grosso dei convocati «stranieri» della serie A è presente nelle rose di due nazionali outsider di lusso come la Polonia e la Croazia, pur essendoci comunque cinque elementi nella Seleccion di Sampaoli.

Il club italiano più rappresentato nel Mondiale che inizierà giovedì prossimo è la Juventus con undici elementi, gli stessi di Bayern Monaco, Chelsea e Manchester United. Nella speciale graduatoria comanda il Manchester City con 16, poi Real Madrid (15), Barcellona (14), Psg e Totteham (12). Nel 2006 i bianconeri ne avevano dodici, di cui cinque però nel gruppo di Lippi, uno in meno del Milan che all'Italia campione fornì lo stesso numero di giocatori. E nelle manifestazioni di questo millennio, anche l'Inter arrivò a quota 13 (sempre cinque nell'Italia all'epoca guidata da Giovanni Trapattoni in Corea e Giappone nel 2002), mentre il Napoli è arrivato a quota 12 - con un solo azzurro, Lorenzo Insigne -, quattro anni fa in Brasile.

Le nazionali con più «italiani» in squadra sono state, in passato, soprattutto le sudamericane, in particolare Argentina, Brasile e Uruguay. Non è un caso, infatti, che il record di convocazioni di giocatori tesserati nei club di casa nostra in una nazionale ad una fase finale di un campionato del Mondo appartenga alla Seleccion che, nel 1998 in Francia, ne portò addirittura 11.

Il record dei club italiani rappresentati nel nuovo millennio è invece del Mondiale in Sudafrica 2010 (23, con Livorno e Parma uniche assenti della A, mentre dalla cadetteria presero l'aereo calciatori di Cesena, Lecce, Mantova, Reggina e Sassuolo). In quest'edizione sono appena 16, il numero minore nelle edizioni iridate degli anni 2000, dei 311 club di 55 paesi che in totale hanno almeno un giocatore in Russia. Non ci sarà l'Italia, non resta che fare il tifo per i 58 che dalla prossima settimana terranno alto il vessillo della serie A.

Il più a lungo possibile, si spera.

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