Il Napoli fermato solo dai cori razzisti

Il solito Napoli, sotto la pioggia di Marassi. Una squadra capace di giocare bene, a tratti benissimo (con la vittoria di ieri ha anche battuto il suo record storico di punti). Ma che fatica a buttare la palla dentro o, quanto meno, a concretizzare buona parte della mole del lavoro prodotto. E' il limite della squadra di Sarri: bella, non sempre concreta. Gli azzurri hanno dovuto aspettare quasi la mezzora della ripresa per mettere sotto la Samp: decisivo un gran sinistro di Milik, appena entrato al posto di Mertens, cui è poi seguita la rete di Albiol. Match quasi dominato, in realtà. Con Hamsik e il polacco inizialmente in panchina, ma con in campo Mertens cui dopo pochi minuti è stato annullato un gol per un sospetto fuorigioco. La Samp faceva le veci dello sparring partner e poco più, anche se strada facendo Kownacki si confermava attaccante di sicuro avvenire. La scena era però quasi tutta per gli ospiti, presi di mira più volte da cori stupidamente razzisti che hanno anche costretto l'arbitro Gavillucci a interrompere la gara nel corso della ripresa: Insigne sfiorava il gol un paio di volte nel primo tempo, Albiol costringeva Belec a un mezzo miracolo e, dall'altro lato, la traversa scheggiata da Ferrari su calcio d'angolo alleggeriva appena il dominio ospite. Che proseguiva pure nella ripresa, quando Belec era decisivo nel dire di no al solito Insigne. Entravano anche Hamisk (alla partita numero 500 con il Napoli) e Milik, il cui mancino indirizzava finalmente la gara.

Adesso, non resta che attendere sviluppi sul futuro di Sarri. Nei prossimi giorni ci sarà l'incontro con De Laurentiis e si capirà finalmente se il matrimonio tra le parti continuerà o se ci sarà separazione: nel primo caso tutti contenti (con contratto allungato fino al 2022 e stipendio di 3.5 milioni l'anno), nel secondo parte della tifoseria storcerà il naso ma lo scenario non muterà.

E a quel punto proprio Giampaolo, attuale tecnico della Samp, potrebbe diventare il nuovo pilota dei partenopei.