Napoli, sfida agli austriaci: "Niente scorie post Juventus"

Napoli Ancelotti sempre più napoletano. «Mi hanno affibbiato un soprannome che mi fa morire: omm' e panza, omm' e sustanza (l'uomo che ha la pancia è un uomo di sostanza)». Carletto impara a conoscere la lingua, si fa sedurre dal cibo e sa a quale santo deve votarsi da queste parti. «Capisco che San Gennaro ha tanto da fare però se butta un occhio anche a noi». Bisogna fare gol, questo è il punto, senza subirne perché in Europa nel doppio confronto funziona così. I 21 legni colpiti in campionato che fanno del Napoli la squadra più sfigata del torneo sono sotto gli occhi dell'allenatore: «Magari ci sarà qualche nostro demerito, lavoriamo sodo per cancellarlo ma non posso dire che siamo molto fortunati ultimamente».

Il riferimento è ai tre pali che hanno infranto i sogni di rimonta contro la Juventus, compreso il rigore e una supremazia schiacciante. Strascichi? Assolutamente no. «La sconfitta di domenica non ha lasciato scorie fisiche né mentali, ci siamo tirati su bene confortandoci con la prestazione che è stata di assoluto livello». Giocherà la miglior formazione possibile, il turnover è un discorso da prendere in considerazione soltanto domenica. «Il match di andata orienterà la qualificazione ma la partita decisiva sarà quella in Austria. Ho chiesto massima attenzione in difesa, il Salisburgo è poco conosciuto ma non per questo va sottovalutato. Lo scorso anno è arrivato in semifinale di Europa League, ha elementi velocissimi che giocano in verticale e che fanno male in contropiede».

Coccola Insigne che continuerà a calciare dagli undici metri («solo chi tira, può sbagliare») e non fa similitudini con l'Ajax: «Loro non hanno problemi nel vendere ogni anno i pezzi pregiati, il Napoli invece vuol tenerseli». Anzi raddoppia, come Piotr Zielinski, rinato dopo l'addio di Hamsik, l'elemento più utilizzato in campionato.

Il polacco è pronto al rinnovo: «Penso che firmerò presto e resterò qui altri cinque anni».