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Il Napoli stecca con Insigne in tribuna

Callejon e Milik si divorano occasioni. Il capitano fuori per scelta tecnica

Il Napoli stecca con Insigne in tribuna

Quello contro il Liverpool avrebbe fatto un sol boccone del Genk. Ma il Napoli visto in Belgio ne è la brutta copia, confuso in campo e in panchina, con poca velocità e scarsa precisione in zona gol. Lo zero a zero conferma il primo posto nel girone, preoccupano però le lacune di gioco affiorate in campionato e che la Champions ha evidenziato in maniera evidente.

Eppure il Napoli ha avuto modo di affondare i belgi nel primo tempo ma si è fermato ai legni: ben tre, per l'esattezza due traverse e un palo. Hanno giocato i padroni di casa, nel senso che hanno prodotto maggiore intensità e puntato al possesso palla, hanno sprecato gli azzurri. Abile il numero uno del Genk ad annullare il tentativo a colpo sicuro di Callejon, non è esente da colpe invece Milik. Disastrosi i suoi primi 45 minuti, poco pressing, assente in fase di rifinitura, ha sciupato tutto sotto rete, per giunta di testa che è la sua specialità (addirittura a porta vuota in un'occasione). Peggio di lui ha fatto Lozano, che non è riuscito a crearsi nemmeno la briciola di una palla gol. E pensare che ieri Ancelotti ha lasciato in tribuna Insigne: una scelta che farà discutere.

Non è che gli avversari siano rimasti a guardare, hanno sopperito con l'intensità all'inferiore tasso tecnico, arrivando comunque due volte in modo pericoloso dalle parti di Meret: belle e decisive le parate del numero uno partenopeo su Berge e Bongonda.

Ancelotti ha provato a cambiare impostazione nella ripresa, preferendo attaccare con i terzini ha invertito le posizioni: Malcuit a destra e Di Lorenzo sulla corsia opposta.

La manovra è rimasta poco fluida, perché Elmas dopo un inizio promettente è calato di tono, Fabian Ruiz si perde puntualmente quando il match sale di ritmo, ragion per cui al solo Allan è toccato svolgere con profitto il doppio compito di stoppare i dirimpettai belgi e abbozzare qualche ripartenza. Se comunque la difesa ha resistito senza troppi affanni, l'interpretazione del risultato finale deve tenere conto soprattutto della pessima prestazione offensiva. L'allenatore ha impiegato oltre un'ora per capire che Milik andava tolto, stessa cosa avrebbe dovuto fare con Lozano che invece ha preferito arretrare sulla linea dei centrocampisti quando è toccato a Llorente entrare e provare a piazzare il colpo decisivo. Ma è stato un inutile girovagare per la trequarti, dove i centrali del Genk hanno tenuto con il fisico.

Il pareggio non è un buon risultato ma è giusto, con tanti ringraziamenti ad Hagi che quasi alla fine stava per confezionare la beffa.

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