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Nel regno del caos salta anche il sindacato

Nel regno del caos salta anche il sindacato

Non sembra calcio, somiglia piuttosto a una litigiosa assemblea condominiale scandita da ripicche, ricorsi, contro-ricorsi, battaglie legali e dispute regolamentari infinite. È il campionato di serie B, b come caos verrebbe da chiosare se si ripensa alla torrida estate vissuta da Balata, il presidente, e dalla giustizia sportiva assediata dai tanti casi con l'immancabile gaffe della procura federale sul procedimento Chievo-Cesena. Finalmente si parte in queste ore che precedono il gran debutto di Brescia-Perugia, antipasto di un torneo dimagrito drasticamente (per i tre fallimenti di Avellino, Bari e Cesena) da 22 squadre a 19 nell'attesa che si pronunci il Collegio di garanzia del Coni presieduto da Franco Frattini. Proprio l'ex ministro degli Esteri ha promesso di prendere in considerazione (seduta del 7 settembre) le eventuali buone ragioni di club come Catania, Novara e soci che aspirano a essere ripescati sostenendo che c'è tutto il tempo per recuperare i turni saltati. Immaginate lo scenario? Si parte a 19 squadre e in corso d'opera si riaprono le porte ad altre due o tre!

A dare un'altra martellata alla credibilità del movimento ha provveduto da ultimo il presidente della Lega di C Gravina proponendo, a mo' di provocazione, sette promozioni per la prossima stagione. Siamo al varietà. L'ultima figuraccia l'ha rimediata, nel silenzio impacciato dei suoi vertici, l'Aic, il sindacato calciatori che ha minacciato uno sciopero della categoria (serie B) e si è ritrovato con l'assemblea dei capitani praticamente deserta: 3 presenti fisicamente a Roma, altri 2 in video-conferenza e tutti i rappresentanti autori di una lettera in cui s'impegnavano solennemente a non fermare il campionato. Cade così l'ultimo muro del calcio italiano, il muro di Bassano, residenza di Sergio Campana, lo storico fondatore dell'asso-calciatori: inimmaginabile, ai suoi tempi, una figuraccia del genere.

E allora stasera si comincia con cambio anche di gestore televisivo: vedremo (un parolone visti i precedenti) su Dazn invece che su Sky e forse ci divertiremo perché non mancano volti nuovi in panchina (Vecchi a Venezia, Suazo a Brescia, Lucarelli a Livorno) e ambizioni dichiarate (Palermo in testa).

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