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New York non corre più e si consola con il basket

New York L'ultimo report sullo stato dei danni causati dall'urgano Sandy nella costa Est degli Stati Uniti parla di altri due morti, quarantuno in totale nell'intero Stato di New York: una coppia di fratellini.
Forse suona strano che il quartiere nel quale si è consumata l'ennesima tragedia è proprio quello da cui oggi avrebbe dovuto prendere il via l'edizione 2012 della maratona di New York. A distanza di ore dall'annuncio di rinunciare alla famosa corsa - fino a venerdì la manifestazione era data per certa - la Grande Mela in qualche modo si sta ancora leccando le ferite. L'energia elettrica è finalmente ritornata nel Greenwich Village dopo quattro lunghi giorni di attesa. Lower Manhattan è la prossima in lista ma nessuno sa ancora quando sarà la volta dei quartieri remoti del Bronx e del Queens. Lo scenario che si presenta agli occhi di chi vive questa città trecentosessantacinque giorni l'anno, è ancora del tutto anormale. Da mercoledì sera i distributori hanno cominciato a scarseggiare di benzina, leggi anche quattro ore di coda per riempire il serbatoio. Chi guida da e verso Manhattan è costretto a trasportare almeno tre persone a bordo per passare i ponti e se la domanda è quando tutto questo potrà finire, beh nessuno ha la più pallida idea. Non a caso in molti hanno di nuovo richiamato in causa lo spirito dei giorni successivi all'undici settembre.
Di sicuro, se si analizza l'intera vicenda sotto questo punto di vista, la decisione di cancellare la maratona è un piccolo sollievo e un segno di solidarietà verso chi sta ancora cercando di fare ordine di idee nel proprio futuro, senza una casa e con una perturbazione di aria gelida in arrivo dal nord prevista per i primi giorni della prossima settimana.
Venerdì sera però ha preso il via la stagione ufficiale del basket Nba al Madison Square Garden appena possibile da raggiungere per chi arriva a Penn Station usando treni e metrò. Si doveva cominciare giovedì in quel di Brooklyn ma per ovvi motivi non si è fatto nulla. Cronaca alla mano, New York ha vinto con un largo punteggio di quasi venti punti, un risultato contro ogni pronostico. Oggi tocca ai New York Giants, impegnati nel New Jersey nel campionato di football americano mentre ieri sera il Mago Bargnani ha inaugurato la stagione ufficiale del Brooklyn Nets nella nuova arena di Atlantic Avenue.
Insomma the show must go on, lo spettacolo deve continuare, ma con il passare delle ore, i consensi cominciano ad appoggiare la scelta di Bloomberg di cancellare la maratona. Una decisione radicale del tutto contro tendenza rispetto alle prime intenzioni della vigilia. In altre parole, Bloomberg ha reagito alla Bloomberg, facendo venire in mente le sue tipiche uscite nelle campagne pubbliche sulla falsa riga del vietato fumare nei parchi pubblici e niente Coca Cola nei cinema per combattere l'obesità infantile, con la differenza che questa volta New York soffre per davvero.
Non a caso Sandy ha fatto riscoprire agli americani il senso di responsabilità tipico di un presidente in carica e responsabile per la sua nazione. Fatti alla mano, dalle due torri all'uragano Katrina, non accadeva da tantissimi anni. Sarà forse questo il motivo per il quale sia Michael Bloomberg che il governatore del New Jersey Chris Christie - delfino dei repubblicani e considerato uno dei possibili candidati fra quattro anni alla poltrona di Barack Obama - a una settimana dalle elezioni hanno espresso il loro consenso verso la solidarietà e il pronto intervento dimostrato dalla Casa Bianca. Un colpo basso per Mitt Romney e Rudolph Giuliani (il sindaco che ha reso New York una delle città più affascinati al mondo) entrambi di opinione contraria e impegnati in campagna elettorale in Ohio.
Quanto alla maratona, chi ci ha rimesso sono i concorrenti, giunti in città sfidando un uragano e sicuri di correre fino all'ultimo minuto. Dal punto di vista economico non è cambiato nulla, volenti o nolenti, gli alberghi sono rimasti occupati in sostanza fino a questo fine settimana e per chi da sempre traduce l'evento in numeri, insomma l'impatto della corsa a livello di ritorno finanziario sulla Grande Mela è stato rispettato. Insomma, Bloomberg ci ha messo un po' a decidersi ma ha saputo fiutare il suo affare, rendendosi conto in tempo che a volte il silenzio e la calma sono il segnale di solidarietà più forte verso chi in questi giorni di tragedia ha perso davvero tutto.

La maratona è da sempre uno strumento di visibilità per la città: per una volta i newyorkesi hanno chiesto di essere lasciati in pace.

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