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Nibali versione robocop per salvare il suo Mondiale

Busto e una "macchina" per facilitare la calcificazione. Il siciliano tenta il recupero. Ma Innsbruck è lontana...

Nibali versione robocop per salvare il suo Mondiale

Mende Cominciamo con le notizie buone. Vincenzo Nibali è nella sua nuova villa di Lugano e l'umore è buono. «Ho riposato, anche se il dolore alla vertebra fratturata si fa sentire. Mi hanno dato degli antidolorifici, ma mi sono dimenticato di prenderli. Masochista? No, sono uno che ha una soglia piuttosto alta del dolore».

Le notizie buone arrivano da Lugano, nel senso che Vincenzo grazie anche all'amico Ivan Santoromita, ha trovato un centro riabilitativo proprio sotto casa. Rehability, diretto dal professor Cavaruso, e che si avvale della collaborazione di Martino Donati, esperto nella riabilitazione di atleti di alto livello reduci da infortuni di questo tipo. Tra i team che si avvalgono delle prestazioni di questa riconosciuta clinica svizzera c'è il Lugano calcio e l'omologa di hockey.

La notizia buona è che ieri pomeriggio ha incontrato per la prima volta Martino Donati, che gli ha dato un busto da portare almeno una quindicina di giorni. Si tratta di un bustino non molto ino, nel senso che è piuttosto voluminoso e limitante. «Mi hanno detto che è importante che la colonna venga aiutata il più possibile ci ha spiegato il campione siciliano contattato telefonicamente -. Più sollievo ha la vertebra e migliore sarà la calcificazione. Spero che in una quindicina di giorni questo possa consentirmi poi di tornare in bicicletta e riprendere a pedalare».

La notizia buona è che lunedì il capitano della Bahrain-Merida si sottoporrà sempre a Lugano ad una risonanza magnetica. «Serve a noi come mezzo di confronto in questa fase di recupero, e soprattutto ci spiega Emilio Magni, responsabile sanitario del team di Nibali di confrontare i dati con la risonanza che effettueremo tra 2-3 settimane».

La notizia buona è che oltre all'assoluto risposo per facilitare la calcificazione, Vicenzo potrà svolgere un programma riabilitativo in piscina, che ha in casa. «Almeno così mi muovo un po'. Per uno che è abituato a stare in movimento e all'aria aperta, il fatto di svolgere qualche programma di lavoro non fa solo bene al fisico, ma anche alla mia testa», ci aggiunge Vincenzo.

La notizia buona è che anche la tecnologia ti viene in supporto. Al fuoriclasse siciliano sarà applicata una strumentazione atta ad accelerare la calcificazione. «Come mi ha spiegato il dottor Magni prosegue Nibali -, seguirò un programma di recupero sottoponendomi a delle applicazioni di magnetoterapia portatile. Mi applicheranno degli elettrodi in corrispondenza della vertebra compressa, e sarà governata da una pila che sarà grande quando uno smartphone, e che potrò tenere in tasca. Insomma, mi trasformerò in un piccolo robocop». Conferma tutto il dottor Magni: «Dovrà tenerlo il più possibile, anche 12 ore. Poi, tra qualche giorno metteremo giù anche un piano fisioterapico a base di elettrostimolazione e massaggi, che metteremo a punto con il nostro staff sanitario e Michele Pallini, il fisioterapista personale di Vincenzo».

La notizia meno buona? Che il programma non è semplice, perché questo incidente è meno banale di quando si potesse pensare in un primo momento. La Vuelta? È domani (partirà il 25 agosto, ndr) e il tempo stringe. Il rischio che per Vincenzo i tempi di recupero si allunghino e che anche il suo sogno iridato (Innsbruck, ndr) si complichi, non è solo una brutta ipotesi.

È una seria possibilità, purtroppo.

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