Russia 2018

La Nigeria spegne l'Islanda e rianima la Selección

Sorpresa africana e la piccola debuttante butta via la grande occasione: ora serve un'impresa

La Nigeria spegne l'Islanda e rianima la Selección

Dal sogno all'incubo. Il sogno che ha preso forma dopo l'inaspettato uno a uno contro l'Argentina di Messi in soli sette giorni rischia di trasformarsi in incubo notturno. Ci ha pensato tal Ahmed Musa, autore di una doppietta, a tramortire i lungagnoni islandesi e a far piangere a dirotto il popolo vichingo. Un uno-due che potrebbe, il condizionale è d'obbligo, far naufragare il sogno della favola Islanda, che ora deve battere la Croazia e tifare contemporaneamente per un ko della Nigeria. Sempre che la truppa di Sampaoli non faccia una goleada. Insomma, è dura assai.

Alla Volgograd Arena la sfida tra Nigeria e Islanda ha due volti: dopo una prima frazione avara di occasioni, per usare un eufemismo, visto che l'unica conclusione degna di nota è una punizione di Sigurdsson il quale sbaglierà pure un penalty sullo 0-2 - che non lascia il minimo segno, è il secondo tempo a decidere il match. Ovvero quando inizia il Musa show. Prima, al quarto minuto della ripresa, aggancia con il mancino in modo perfetto la sfera, poi trafigge il "Superman" Halldorsson, quello che ha ipnotizzato Messi dal dischetto. Serviva una scossa in una partita con ritmo da amichevole, errori elementari e un solo tiro. E quella arriva dal centravanti che nell'ultima stagione ha militato in Russia, nel Cska Mosca, anche se promesso sposo degli inglesi Leicester, perciò in un certo senso è di casa. Il raddoppio, invece, arriva a un quarto d'ora dal termine, quando Musa prima centra la traversa, ma poi si fa perdonare dai compagni infilando in rete il due a zero.

Ci sarebbe, in realtà, la possibilità di accorciare il punteggio, ma la stella della squadra, Gylfi Sigurdsson, spara clamorosamente alto dagli undici metri. Come Messi, quando il destino fa brutti scherzi, è proprio quello con la maglia numero 10 a condannare l'Islanda.

È l'immagine del crollo di un'Islanda fino all'intervallo caparbia, compatta ed organizzata. Quasi sotto controllo. Appunto, quasi. Perché poi crolla improvvisamente nella ripresa sotto gli attacchi delle Super Aquile. Che grazie a questo successo riaprono il discorso passaggio del turno e li vedono al secondo posto solitario dietro i croati. E' strano spiega il ct islandese Hallgrimsson -, ma siamo ancora in corsa.

Dobbiamo avere fiducia, perché nelle qualificazioni siamo arrivati davanti a loro e perché li abbiamo già battuti una volta in Islanda". Riusciranno i vichinghi a compiere un altro miracolo?

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