Sport

Non abbiate paura del Maestro

Non abbiate paura dei grandi maestri. L'invito, che prende spunto dalla vicenda Sacchi-Milan, non ha un indirizzo unico ed è perciò rivolto, per precedenza naturale, allo staff tecnico di Milanello anche se proprio ieri mattina Filippo Inzaghi, opportunamente ammaestrato, ha rivolto all'ex Ct della Nazionale vice-campione del mondo nel '94, un benvenuto senza se e senza ma («è il guru degli allenatori, qualunque ruolo gli venga assegnato, ne saremo orgogliosi») che fa giustizia di ogni pettegolezzo. «Sono abituato ad ascoltare tutti e poi a decidere di testa mia» la frase successiva di Pippo. È già successo in estate, per la verità: Arrigo, interpellato da Arcore, firmò sul conto di Cerci una relazione non esaltante, eppure il giovanotto è arrivato lo stesso a corte. L'invito è rivolto ai tanti maestrini dalla penna telematica che sospettano invasioni di campo dell'Arrigo, abituato da sempre a dire la sua e a distribuire preziosi consigli e giudizi appuntiti con l'accetta oltre che ai cultori dei luoghi comuni («la storia non si ripete») i quali immaginano una rincorsa del passato attraverso la ricomposizione del famoso trio (Berlusconi-Galliani-Sacchi) che diede vita al ciclone Milan e alla rivoluzione dell'era post-moderna nel calcio italiano. Se le idee innovative e la cultura sportiva per niente italianista sono state, da sempre, la ricchezza dell'Arrigo, recuperarne i precetti non può che risultare un ottimo affare. E poi, ai margini di una faticosa ricostruzione del Milan che fu, senza le risorse economiche di un tempo, avere in casa un perfetto conoscitore del vivaio calcistico nazionale grazie al pregevole lavoro svolto in federazione nel settore, non dev'essere male. In qualità di consigliori , poi, Arrigo è già collaudato: lo ha fatto a Parma, con Prandelli in panchina, lo ha fatto di recente con Antonio Conte appena insediato a Coverciano. Non abbiate paura dei veri maestri: c'è solo da imparare.

Tutti i giorni.

Commenti