Calcio

Non nominare Hakan Sukur o vieni licenziato

Non nominare Hakan Sukur altrimenti sei licenziato. Alper Bakircigil è un giornalista turco della televisione TRT e ha ricordato il record di 11 secondi detenuto da Hakan Sukur

Non nominare Hakan Sukur o vieni licenziato

Non nominare Hakan Sukur altrimenti sei licenziato. Alper Bakircigil è un giornalista turco della televisione TRT e, commentando il gol segnato dl marocchino Ziyech, dopo quatto minuti contro il Canada, ha ricordato il record di 11 secondi detenuto da Hakan Sukur, nel mondiale del 2002, contro la Corea del Sud. Tutto regolare per gli almanacchi ma non per la televisione statale turca. Lo riporta il Mirror, il foglio inglese ha scritto che Bakircigil ha ricevuto nelle cuffie, alla fine del primo tempo, l'invito a farsi da parte. La sua colpa è quella di avere citato Sukur, ex attaccante di Torino, Inter e Parma, che è stato messo all'indice in Turchia per le sue idee e azioni nel periodo successivo al ritiro agonistico. Oggi Sukur vive negli Stati Uniti, lavora per Uber, vende libri e ha dovuto lasciare la gestione di un pub dopo aver ricevuto strani messaggi da figure inquietanti come clienti del locale, sua moglie ha dovuto chiudere il negozio dopo una serie di segnali minacciosi e anche i figli sono stati insultati e molestati. Sukur, dopo aver lavorato come opinionista per TRT, si era dato alla politica ed era stato eletto come deputato per il Partito della Giustizia, la formazione oggi del presidente Erdogan. Sukur però non aveva lasciato la frequentazione del potente religioso Fethullah Gulen ed aveva tradito l'amicizia con Erdogan, suo testimone di nozze, con pesanti critiche sui sociali. Quando, sei anni fa, il Paese fu scosso da un tentativo di colpo di Stato guidato dai seguaci di Gulen, lo stesso e attaccante si er rifiutato di criticare il comportamento del religioso e dei suoi fedelissimi, sollevando sospetti sul suo comportamento. Da qui la fuga in California e la scelta di non tornare più in Patria dove rischierebbe una condanna per insulto al presidente e di ribellione al governo. Il codice prevede sanzioni severissime che vanno dall'ergastolo fino alla pena di morte.

Alper Bakircigil, inviato in Qatar, se l'è cavata con molto, molto meno.

Commenti