Russia 2018

Da O' Ney a Diego: al Mondiale trionfano i bulli

Adesso ce l'hanno tutti con Neymar che non ha il senso del ridicolo e si rotola come se l'avesse morso un crotalo

Da O' Ney a Diego: al Mondiale trionfano i bulli

Un bel Mondiale, aperto, incerto, ma un po' bullo. Adesso ce l'hanno tutti con Neymar che non ha il senso del ridicolo e, malgrado le telecamere che spazzano il campo e che colgono ogni particolare, si rotola come se l'avesse morso un crotalo. Non è il solo, ma da uno come lui ci si aspetterebbe più contegno. O Ney sfida gli avversari, li irride, poi, se lo menano, ingigantisce i colpi subiti. La sfida del pizzetto tra Ronaldo e Messi era più divertente, più ironica, capra io, capra tu, chi è il migliore (Goat: the great of all times)? Nessuno dei due. Come i bulletti troppo sicuri di sé, alla fine i due re Mida del Pallone d'oro sono già in vacanza. Per tornare a Neymar, c'è anche il rimprovero al compagno di classe Thiago Silva per il suo fair play. Proprio da bullo a scuola.

I giocatori della Germania, dopo la vittoria sulla Svezia, hanno esultato in modo provocatorio, tanto che la federcalcio tedesca ha dovuto scusarsi. Gli svizzeri, di origine kosovara, Xhaka e Shaqiri, dopo i loro gol alla Serbia, hanno festeggiano con il gesto dell'aquila che è il simbolo della grande Albania. A loro si era unito Lichtsteiner che non ha motivi politici ma se c'è da fare baruffa non si tira mai indietro. I serbi hanno protestato, la Fifa ha multato i due patrioti per 10 mila franchi svizzeri e il collega solidale per 5 mila. Non è finita qui. Perché anche gli svedesi, sebbene toccati dal bullismo tedesco, non sono stati tranquilli. Pontus Jansson ha fatto il verso agli svizzeri-kosovari alla vigilia della sfida vinta ieri. Gli svedesi hanno bel caratterino e lo hanno dimostrato arrivando ai quarti di finale, ma protestano per qualsiasi cosa, l'allenatore Andersson, che pulisce gli spogliatoi - come i giapponesi, i meno bulli tra tutti -, in testa.

Ma il più bullo di tutti, è ancora lui, el Diez, Diego Armando Maradona. Sempre sopra le righe, con il doppio dito medio mostrato agli avversari della Nigeria, con le esultanze scomposte, tanto che lo devono abbrancare per non farlo cadere dalla balaustra. Infine anche per la taglia di 9.500 euro che ha messo, dopo il malore che ha avuto, su chi ha diffuso la fake news della sua morte.

Un grande bullo si vede anche sulle balle che circolano su di lui.

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