Calcio

Oltre al danno, la beffa: l'Uefa "riaccende" la tecnologia dai quarti

Italcalcio maltrattato: Roma, Viola e azzurrini. E domani è già dentro-fuori con la Svizzera

Oltre al danno, la beffa: l'Uefa "riaccende" la tecnologia dai quarti

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Oltre al danno, la beffa: l'Uefa "riaccende" la tecnologia dai quarti

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Parlare di complotto è eccessivo, ma la notte amara di Cluj è un altro passaggio del mese difficile dell'Uefa con le squadre italiane. Da Budapest e le polemiche di Mourinho verso l'arbitro Taylor (costate al tecnico portoghese della Roma 4 turni di squalifica) a Praga e al rigore negato alla Fiorentina fino all'appuntamento in Romania dove il fischietto olandese Lindhout ha penalizzato gli azzurrini.

Almeno tre errori gravi e determinanti contro l'Italia: un gol fantasma con la palla ampiamente dentro la porta francese, un rigore negato, il 2-1 dei transalpini nato da un fallo netto a centrocampo. Un pasticcio figlio dei disastri di direttore di gara e suoi collaboratori, ma anche della decisione inspiegabile dell'Uefa: quella di bandire Var e Goal Line Technology da una competizione tanto importante. Che il massimo organismo europeo considera ancora un torneo giovanile, dunque senza l'obbligatorietà degli standard richiesti per gli Europei dei grandi. Ma di Under 21 ce ne sono ormai pochi, visto che tutte le squadre hanno in rosa calciatori di 23 anni perchè si arriva al torneo alla fine di un ciclo.

Nel 2023, cinque anni dopo il primo Mondiale con la video assistenza arbitrale, questa regola appare antiquata. E così l'Uefa, dopo il grottesco esperimento (ma non tutti gli stadi georgiani sono cablati e la Romania si è dovuta adeguare, «spegnendo» i suoi apparati) ha deciso la marcia indietro tardiva: dai quarti riecco la tecnologia. Speriamo che non sia troppo tardi e che gli azzurrini ci arrivino nonostante le sviste arbitrali che ci hanno penalizzato.

«Sarebbe stato meglio averla prima - ha commentato il ct degli azzurrini Nicolato -. Non mi piace parlare di presunti scandali o di cose più pesanti, credo sempre alla buona fede, poi ci sono competenze e incompetenze. Quello che è successo contro la Francia va archiviato e non dobbiamo utilizzarlo come alibi. Dall'arbitro non mi aspetto le scuse, sarà il primo ad essere dispiaciuto degli errori. Ma ci sono stati alcuni episodi che col Var c'entrano poco e che tutto lo stadio ha visto senza il Var: mi riferisco in particolare al fallo su Okoli che è successo davanti a me e c'erano sia il quarto uomo che il guardalinee». «Oggi forse sia gli spettatori che i giocatori, ma anche gli arbitri non sono più abituati senza la tecnologia e questo è un fatto oggettivamente molto grave che ci ha fortemente penalizzato», così il presidente del Coni Malagò che ripone le speranze in questa Under per un ritorno del nostro calcio ai Giochi.

Il ko con la Francia, che gli azzurrini non hanno meritato, ci costringerà così a una gara da dentro o fuori domani contro la Svizzera.

Mentre il mediocre arbitro Lindhout dirigerà oggi la sfida tra Croazia e Spagna come se nulla fosse accaduto. E poi un quesito all'Uefa, che apre una questione di geopolitica del pallone: perchè organizzare manifestazioni così prestigiose in campi rimasti ai margini del calcio continentale?

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