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Ora è formula liberi tutti. Ma vince sempre Lewis

Si cambia, i piloti possono lottare. Show tra Leclerc e Verstappen, Vettel sperona Max. È festa Mercedes

Ora è formula liberi tutti. Ma vince sempre Lewis

Come schiavi liberati, i piloti di Formula uno sono usciti dalle gabbie. Per farlo hanno scelto Silverstone, i suoi verdi paesaggi, la nobiltà del pubblico inglese, l'unico in grado di capire e tifare per il gesto, l'impresa, non solo il passaporto. Appena fuggiti, si sono guardati attorno, il sole, le nuvole, la nuova luce figlia delle polemiche degli ultimi Gran premi, dell'ingiusta punizione del sempre più povero e tenero e imperfetto Sebastian Vettel in Canada, o l'autoscontro del giustamente impunito Max Verstappen nel duello con Charles Leclerc in Austria, e hanno capito di essere davvero liberi. I giudici, i carcerieri del mondiale che da troppi anni tenevano in catene la voglia di fare e rischiare di questi eroi del pericolo diventati impiegati, i carcerieri finalmente non c'erano più. O meglio: c'erano. Ma con meno poteri. «Dopo la corsa in Austria», dirà Leclerc riferendosi al duello autoscontro perso con Verstappen a Zeltweg che l'aveva fatto infuriare e a quello a più riprese di ieri, «ho compreso che ci avrebbero lasciato più spazio, ho capito che avrei potuto essere più aggressivo e che i commissari stavolta ci avrebbero dato più spazio nell'interpretare le regole. Per cui ci ho provato e mi sono divertito, è stato il Gp più divertente da quando corro in F1. Questa deve essere la F1», ha aggiunto, «e in gara, combattendo con Verstappen, gli ho voluto far capire che la pista non è solo sua».

Per cui si gioisca: la F1 liberata è nata a Silverstone domenica 14 luglio dell'anno di grazia motoristica 2019. È stata liberata da un manipolo di giovani ambiziosi e impazienti e da un tenero disgraziato fenomeno imperfetto di nome Seb Vettel. È lui Spartaco gladiatore capo popolo. È lui che con la rabbia in mondo visione di Montreal, quando ha ironicamente invertito i cartelli primo e secondo davanti alle piazzole del podio dopo l'ingiustizia della vittoria ceduta ad Hamilton per decisione dei carcerieri, ha portato all'attenzione di tutti il problema grande di questo sport imbrigliato dalle regole. Vettel-Spartaco che ieri ha lottato a lungo, ad un certo punto ha pure sognato il podio e poi è finito tristemente addosso a Verstappen, a suo modo immolandosi proprio come Spartaco. E ora, con tre punti in classifica in più del giovane compagno ormai beniamino dei tifosi e del team (15° al traguardo lui, 3° il monegasco), il grande campione è a un bivio: sa già che se resterà in rosso, sarà a nuove condizioni.

La F1 liberata a Silverstone anche grazie a questo Spartaco in declino, unico big punito ieri (10'' per aver tamponato Max), ha dato nuove energie e libertà persino al duo Mercedes. Il duello ruota a ruota, curva su curva, nei giri iniziali è stato splendido. Il resto l'ha fatto la fortuna vestita da safety car che nel gioco dei pit ha premiato Hamilton e punito Bottas. In prigione o liberi, la dea bendata fa sempre quel che vuole.

E ultimamente non guarda mai verso Maranello.

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