Sport

ORA PARLIAMO NOI

«Il calcio italiano si è reso ridicolo. Adesso ho capito perchè non siamo andati in Europa...». Serie A con 15' di ritardo

ORA PARLIAMO NOI

Collecchio (Parma)C'è un momento in cui anche Donadoni abbozza un sorriso, quando gli accennano alle panchine portate via dagli spogliatoi del Tardini, al conto di una farmacia pagato con la sua carta di credito. «Quelle sono sciocchezze - racconta dopo quasi due settimane di silenzio, dallo 0-0 dell'Olimpico -, e rendono il quadro persino spiritoso. Chi non lo vive dal di dentro, ci fa veramente due risate, tant'è che è venuta qui Striscia la notizia . Chiunque si augura di non spendere soldi per farmaci, perché significa star bene di salute...».

Per primo parla lui, il capitano Alessandro Lucarelli lo segue a ruota. Entrambi sottolineano che la responsabilità di questa deriva del Parma non è solo «di chi l'ha portato in queste condizioni». Ovvero Ghirardi, con la partecipazione di Leonardi e contributi di Taci e dell'ineffabile Manenti. «Il colloquio con il presidente - sostiene il sindaco Pizzarotti - è surreale, perché a distanza di 2' si contraddice».

«La macchina sequestrata per le multe non pagate - aggiunge Lucarelli - dà bene l'idea del personaggio. Da 20 giorni ripete che sta lavorando per portare i soldi, con dichiarazioni da copia e incolla».

Oggi i crociati giocheranno un'amichevole in famiglia per surrogare la mancata trasferta di Genova e anche ieri si sono allenati: «Molto bene - sottolinea il "Dona" -, ho fatto loro i complimenti. Qualcuno aveva la nausea, il vomito, ma vogliamo tornare in campo». Sì, ma quando? Perchè magari sarà rinviata anche la gara interna di domenica con l'Atalanta. «Dipende da cosa diranno nell'assemblea di Lega di venerdì - spiega Lucarelli -, poi ci metteremo a sedere e valuteremo il da farsi. Ogni giorno qui portano via qualcosa. Non è un problema di soldi, perché c'era uno sponsor per coprire la trasferta a Marassi. È che nessuno dei vertici federali si è schiodato dalla poltrona, solo l'assocalciatori è sempre qui». «E a me - aggiunge Donadoni - ha chiamato 2-3 volte IL presidente Ulivieri. Succedesse ad altri mi precipiterei per aiutare. La delusione più grande è avere raccolto solo la solidarietà di chi va in campo».

La Lega ieri è intervenuta unicamente per sottolineare che il paracadute economico per la retrocessione non potrà essere anticipato, per permettergli appunto di terminare la stagione. «La cifra stanziata è esigibile solo dopo l'iscrizione alla serie B». Al momento lontana, per i gialloblù, mentre è vicina l'udienza fallimentare del 18. «Sono stanco di pezze - riprende il tecnico -, è il momento di guardarci bene negli occhi, bisogna intervenire in maniera forte, partendo dall'alto, per evitare che risucceda. Anche i presidenti di Lega e federazione dovranno spiegare: non si riduca tutto ai dirigenti non all'altezza avuti qua, perché a turno le società vivono situazioni del genere».

Lucarelli cita club di Lega Pro: Aversa Normanna, Nocerina, Monza e Barletta. «Il nostro stop non è una ripicca, la partita sarebbe l'unico momento di sfogo, però così non ci sono le condizioni per farlo». Donadoni parla di nave alla deriva e non ha problemi a fronteggiare squalifiche o penalizzazioni in classifica. «Alleno da 15 anni, non mi devo vergognare, a differenza di chi modifica i risultati delle partite. Ci sono lacune nelle norme federali, il sistema va rivisto. Non siamo robot, viviamo di emozioni e ci sono principi per cui combattere, prendendo anche musate in faccia».

Entrambi pensano anche alle giovanili. «Abbiamo ragazzi di prospettiva che si svincolerebbero, fuori dai cancelli ci sono già avvoltoi». Ovvero procuratori. Donadoni li vede anche attorno alla prima squadra. «Ci sentiamo come la carogna in mezzo al deserto, sarebbe brutto accorgersi che attorno ha solo avvoltoi e sciacalli. Sino alla data di scadenza, diamo la possibilità a chi voglia operare di fare qualcosa di positivo. Siamo sbigottiti dagli sviluppi societari, con Manenti».

Al tecnico sovviene un dubbio. «Probabilmente non è stata casuale l'esclusione dall'Europa league. Fossimo stati ammessi, gli organi competenti avrebbero messo il naso in questa situazione e a quel punto che le istituzioni italiane avrebbero dovuto dare risposte: chi ha il potere in mano, deve confrontarsi di più, con giocatori e allenatori. Così, invece, diventiamo veramente ridicoli agli occhi del mondo, nonostante la nostra tradizione». Ora il dg Leonardi è in ospedale, in Toscana, rimane imputato per quei 250 tesserati con il Parma. «Leggo di 1300-1400 giocatori transitati da qui, in questi anni, cifre fuori da ogni logica». Il dt Preiti resta spettatore della conferenza, è come se il Parma fosse dei giocatori e dell'allenatore.

«Da 2-3 mesi - conclude Donadoni - ragioniamo da proprietari, senza avere peraltro le chiavi del club».

Commenti