Sport

Oscar all'estero, l'Italia non fa squadra

Nell'annus horribilis del calcio, ci salviamo con il nuoto e ringraziamo Dovizioso. Ronaldo fenomeno Real, Allegri maestro, il Var la grande novità

Oscar all'estero, l'Italia non fa squadra

Facendo le valige per l'Olimpiade invernale in Corea del Sud, sperando di poter mettere nella valigia degli azzurri il cuore di Bebe Vio e Alex Zanardi, salutiamo il 2017 del lutto calcistico, del disastro di un Paese che non riesce a fare squadra. Vedersi il mondiale in Russia senza l'Italia del pallone renderà le notti meno agitate, ma quel che resta del giorno ci dovrebbe far riflettere, cosa che purtroppo fanno in pochi come nella nostra povera Atletica. Magari trovassimo una soluzione come quella del nuoto, ma l'anno che se ne va ci ha detto che proprio non riusciamo a fare squadra. Dal basket alla pallavolo, dalla pallanuoto al rugby che perde con onore. Non ci siamo in nessuna classifica, ma almeno ci consoliamo col talento di chi sa nuotare, tirare di scherma e guidare una moto, sperando che la Ferrari non si ritiri, ma torni a vincere.

Zinedine, il vincente che ha studiato da noi

L’illusione è che Zinedine Zidane abbia imparato a fare l’allenatore vincendo e perdendo in Italia, di certo il suo viaggio nella Real casa di Madrid è stato proprio bello anche se adesso la pancia piena delle sue Merengues sembra poco adatta a ripetere nel 2018 il grande viaggio, se ne è accorto e magari riuscirà a ritrovare la squadra per un’altra Champions league ora che la Liga è ormai già andata.

Cristiano ancora d'oro. E campione di tutto

Cristiano Ronaldo si è preso tutto e davvero è l’uomo d’oro dello sport mondiale anche se in Russia il suo Portogallo sarà soltanto comparsa. Per adesso si può accontentare dei tanti regali che ha ricevuto giocando con il suo Real Madrid trovando il pallone giusto per vincere coppa, Liga e cacce nei gran premi della pelota. Resti sul campo e non si perda nella sua grande ricchezza.

Allegri ha fatto filotto. In panca è il migliore

Il tallone della Juventus per il filotto tricolore, il sesto scudetto di fila, ma nell’ultimo viaggio, anche con la «delusione» di Champions, da noi se arrivi in finale in una grande manifestazione ti trattano male per incompetenza sportiva, il vero vincitore è stato Allegri, questo livornese che finge di trovare il successo per caso, ma nella sostanza è davvero un numero uno assoluto.

Atalanta, una sorpresa figlia delle buone idee

Bello il Napoli di Sarri, ma è stata l’Atalanta di Gasperini a farci capire che se hai idee, una bella società, allora puoi sognare e andare al tavolo dei ricchi cercando di far capire che è il lavoro, dalle giovanili alla prima squadra, ad illuminare un progetto come hanno imparato anche quelli che in Europa non sapevano ci fossero i soldati della Dea a cui adesso manca soltanto una casa più adeguata.

Conte, vittoria e critiche. Nel caso ridatecelo...

Dopo Ranieri l’Inghilterra ha conosciuto l’artiglio di Antonio Conte campione con il Chelsea. Se non vi va più bene restituitecelo così come ve lo abbiamo dato. Vi saluterà con la lingua che ha imparato sul campo, lottando sempre, da noi c’è bisogno di un uomo che ha studiato abbastanza per capire come si vive da ricchi, ma costruendo la sua storia fra i poveri. E sempre vincendo.

Il Var non è perfetto ma piace e fa discutere

Davanti alla video assistenza arbitrale, il VAR che dovrebbe aiutare ci stiamo già dividendo. Certo che non tutto può funzionare, certo che gli arbitri sbagliano ancora e spesso non vengono aiutati da chi sta davanti al monitor, ma almeno l’attesa del verdetto televisivo ci ha tolto qualche sciocca danza tribale di chi festeggia anche troppo, magari soltanto per aver spinto in rete una palla che andava accarezzata.

Federica sempre divina, le giovani attendano

Il capolavoro mondiale di Federica Pellegrini nella sua gara di nuoto benedetta dagli dei dello sport ci ha detto che i campioni li scopri quando tutto sembra andare male. L’avevamo lasciata nel tormento olimpico sotto il Pan di Zucchero, l’abbiamo ritrovata quando le giovani alla corte di Pentesilea pensavano di doverla soltanto omaggiare prima di batterla. Avevano sbagliato freccia.

Il nuoto italiano cresce alla scuola di Morini

Chilometri, fatica, una scuola, quella di Morini, il livornese che sa sussurrare ai grandi nuotatori, trovando il genio e la sregolatezza, scoprendo quello che neppure i suoi campioni sapevano di avere. Portare Paltrinieri oltre il regno dei 1500 metri, scoprire nel nipote Detti il mastino che non doveva soltanto essere la spalla di Ribot è stato davvero un capolavoro. Magari altri lo imitassero.

Dovizioso da applausi. Ci ha fatto sognare

Ci abbiamo creduto fino all’ultima curva, ma non siamo comunque delusi dalla Ducati e da Dovizioso che ha fatto davvero meraviglie con la sua moto. Pazienza se poi non ha vinto il mondiale, ma ce lo teniamo stretto questo cavaliere errante che ha cavalcato di fianco, spesso anche davanti, al Valentino Rossi che non cede, ma aspetta soltanto una moto che possa essere più competitiva.

Fenomeno dalla gavetta, Hamilton che campione

Ci vuole orecchio per essere davanti a tutti nella Formula uno e Lewis Hamilton è il pianista che sa interpretare meglio il potere oscuro delle grandi macchine. Magari non è il più simpatico, per arrivare dove è adesso gli hanno fatto mangiare tutto il pane duro che c’era dalle gare col Go Kart a alla Mercedes d’argento, ma quando interpreta una corsa è unico come vi diranno anche alla Ferrari.

Venezia sorprende tutti, lo scudetto del basket è suo

Nella stagione tossica del basket, minimizzato a livello di nazionale, lasciato in fondo alla classifica europea con la Milano ricca e deludente, la stella della Reyer Venezia che ha ritrovato lo scudetto vinto soltanto negli anni della guerra. Duri banchi era l’ordine per i vogatori incatenati della Serenissima, lo stesso che De Raffaele ha dato ai suoi giocatori di basket che hanno saputo vincere anche quando c’era acqua alta in Laguna.

Federer e Nadal, vecchietti incontenibili

Vecchi sarete voi. Noi, le maestà illustrissime, sappiamo come far tacere i giovani talenti, la critica petulante. Ci hanno divertito ancora lo svizzero Federer e il maiorchino Nadal. L’arte del primo, la garra del secondo. Li davamo per sperduti nel labirinto, hanno trovato il loro filo rosso e sono usciti lasciando senza parole i minotauri della nuova generazione. Pazienza se non hanno vinto tutto. State sicuri che vinceranno ancora tanto.

Hirscher danza show, a noi manca un Tomba

Tutti in Corea seguendo la stella cometa dell’austriaco che ha convertito l’Austria dei grandi liberisti al valzer dello slalom. I concerti di Hirscher stregano le platee dello sci. Ci piacerebbe avere un Tomba, un Thoeni da mandargli contro, ma non è così. Certo vederlo danzare fra i pali è una delizia nella speranza che gli austriaci si tengano campioni come lui e non cerchino quelli di confine che sono italiani. Per sempre.

Il Gatlin riabilitato divide gli appassionati

Il grande peccatore Justin Gatlin, riammesso alla super atletica anche dopo due squalifiche pesanti per doping, ci ha fatto per un po’ credere nella redenzione, ma ci ha anche diviso per l’ennesima volta. In molti non lo volevano rivedere di nuovo in pista, ma lui ci ha provato lo stesso.

Peccato che poi i suoi tecnici siano stati ritrovati con le mani nel miele avvelenato facendo crescere i sospetti di tutti.

Commenti