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Paris domina la Streif: è nella leggenda dello sci

L'azzurro vince la mitica discesa libera di Kitzbuehel 15 anni dopo Ghedina. E grazie al successo è in testa alla Coppa del Mondo di specialità

Paris domina la Streif: è nella leggenda dello sci

Dominik Paris domina sulla Streif. Il ragazzone della Val d'Ultimo si butta a rotta di collo dalla Mausfalle, pennella le stradine nel bosco e disegna una linea strepitosa sull'Hausbergkante, una diagonale micidiale dopo oltre un minuto e mezzo di gara con le gambe che urlano per l'acido lattico. Resta alto in ingresso, scherza con la forza centrifuga e si scaraventa alla massima velocità sullo Zielschuss, la picchiata finale. La fotocellula dice 142,3 chilometri all'ora. Il cronometro sul traguardo si ferma a 1'57"56. Erik Guay, che scende dopo di lui con il numero 21, si ferma 13 centesimi lontano. L'austriaco Hannes Reichelt chiude il podio a 36 centesimi. Paris deve aspettare il compagno Christof Innerhofer, penalizzato dopo le prove e al cancelletto di partenza con il 46, ma è un'attesa dolce. Winner non ripete il capolavoro di Wengen e si piazza solo ventesimo. Dominik può allargare il suo sorriso da 24enne sopra al pizzetto spelacchiato. È la sua seconda vittoria stagionale in discesa libera (la quarta per lo squadrone azzurro) dopo quella ex aequo di Bormio. Un successo che lo proietta in testa alla classifica mondiale della specialità, tre punti in più dell'asso norvegese Aksle Lund Svindal.

Arnold Schwarzenegger e tutte le massime autorità istituzionali dell'Austria sono costrette, a malincuore, ad applaudire Paris, la guardia forestale che non si sepra mai dalla sua chitarra. Quindici anni dopo Kristian Ghedina un italiano torna a domare e vincere sulla mitica Streif, la pista più bella e difficile del circuito. Ed è una seconda volta in assoluto. Dominik si scioglie dopo la premiazione. «Ho attaccato dall'inizio alla fine, sempre al massimo perché non puoi fare diversamente sulla Streif - ammette candido -. Ancora non ci posso credere. È un sogno che si realizza, è quello che sognavo fin da bambino». E dall'anno prossimo una cabina della ovovia dell'Hahnenkamm porterà il suo nome, un onore che spetta a tutti i vincitori in una gara di Coppa a Kitzbuehel.

Un sogno che durerà per sempre.

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