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A Parma niente soldi. I giocatori aspettano i pm no: "Fallimento"

Il presidente assicura: "Pago, fondi da tutto il mondo". I calciatori gli danno altri 5 giorni. Ma la Procura procede per i debiti fiscali

A Parma niente soldi. I giocatori aspettano i pm no: "Fallimento"

Parma - È il bonifico più lungo della storia. Il piccione viaggiatore dev'essersi perso sulle Alpi Carniche. La cosa è molto semplice, il nuovo presidente del Parma Giampietro Manenti non ha molti soldi, certamente alle spalle non ha la signora Gabriella Pasotti, madre del predecessore Tommaso Ghirardi. Però voleva a tutti i costi una società di serie A o comunque ambiziosa e allora dopo il tentativo fallito con il Brescia si è preso i crociati. Che importa se la Mapi group è un gruppo di scatole abbastanza vuote. «Io i soldi li trovo, nell'Est Europa». E così ieri si è messo in viaggio per la Slovenia, per seguire l'iter del bonifico. Sembrava pagasse con l'home banking, per evitare le penalizzazioni. A meno di 100 chilometri, il patron del Bologna Saputo è fra i 300 uomini più ricchi al mondo, ma gestisce la società dal Canada. Manenti invece va di prestito, come Inter e Milan sul mercato. Da banche, con investitori esteri, con società petrolifere di Russia e Ucraina. Va beh, in due settimane ha fatto quasi più che Ghirardi in 8 anni di grandeur e pagherò.

Dunque, ieri sera Manenti ci ha risposto al telefono con l'abituale disincanto. «I bonifici sono stati accettati dal sistema - racconta - si è verificata però una problematica comune a tutti nel sistema informatico-bancario: è per questo che in mattinata sono salito oltre confine, a Nova Gorica».

Dove il Parma aveva una società satellite, vincitrice della coppa di Slovenia, a primavera, con Apolloni in panchina e Coda, ora infortunato, come bomber. Segno che Manenti era già in contatto con il dg Leonardi. I cittadini ducali si chiedono quanto metta il nuovo proprietario, forse niente. «I denari arrivano da tutto il mondo, in questo momento facciamo da semplice veicolo, man mano che arriveranno sponsor ne metteremo nelle casse…». Mica facile. Ghirardi ingaggiò l'ex azzurro Beppe Dossena come ambasciatore del Parma in Cina, aprì anche un ufficio di corrispondenza per l'Asia dove andava spesso ma i Thohir e compagnia stanno al larga da questa bacheca di 8 trofei in un decennio perchè crea debiti. Chiedere ai Tanzi, Calisto e Stefano. Manenti avrebbe raccattato 15 milioni («Non mi faccia dire cifre»), sarà spalleggiato in società da Isabella Camporese, imprenditrice di Marina di Carrara. «Io intanto ci metto il cuore e tutto me stesso, tanto più che simpatizzo Parma». Ecco, almeno non si è fatto ancora fotografare con la sciarpa gialloblù.

Manenti è un ruspante, ha un che di Francesco Guccini giovane, cresciuto a Pavana, paesino pistoiese. «Vivo a Monsummano Terme, con Martina. Cinque anni fa mi diede Matias. Gli altri due figli sono più grandi, Roberto ha 16 anni, Claudia 17». Mister Giampietro è come facesse l'inviato di un new media. Vive in macchina, si muove fra Parma, Slovenia e Toscana. Parla dal finestrino con i giornalisti a Collecchio, con il telefonino comunica con le banche, ci lascia la mail aziendale per restare in contatto. «Giudico chiusa la fase uno, pagamenti giocatori e dipendenti, ora ci concentriamo sulla regolarizzazione dei fornitori».

Mah, i giocatori pazientano, in fondo sono quasi retrocessi. Sì, Felipe ha rescisso e spera di andare all'Inter, ma solo perché Mancini è in emergenza. Contratto magari di 3 mesi. Ieri pomeriggio l'incontro con il presidente dell'Aic Tommasi e con il dg Grazioli. «Concediamo un'ulteriore proroga», spiega Alessandro Lucarelli, 38enne capitano. Di alcuni giorni, sino a dopo l'Udinese. Se gli stipendi non saranno in valuta, scatterà la messa in mora.

Intanto ieri mattina nel gioiello di Collecchio, voluto dalla famiglia ex Parmalat, 20 anni fa, si è presentato l'ufficiale giudiziario per sequestrare tre furgoni e un'auto. Colpa di un debito di centomila euro con Equitalia. Dal tribunale avevano già pignorato le macchine della palestra, lasciandole però a disposizione della squadra. «Compreremo i pulmini nuovi, venerdì», promette Manenti. In serata la doccia fredda con la notizia che la Procura di Parma ha chiesto il fallimento del Parma Fc per inadempienze fiscali. A firmare la richiesta sono stati i pubblici ministeri Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Ausiello.

L'udienza sarebbe fissata per il prossimo 19 marzo.

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