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Parma, la partita di domenica è a rischio

I soldi promessi dal nuovo presidente non arrivano e lo stadio potrebbe restare chiuso (la corrente elettrica da tempo non viene pagata)

Parma, la partita di domenica è a rischio

A lanciare l'allarme è la "Gazzetta di Parma". Ieri sera il club ducale avrebbe chiesto alla Lega calcio di non giocare la prossima partita (anche se dalla Lega è arrivata la smentita). Resta il fatto che la partita tra Parma-Udinese è in bilico. Nessun bonifico è ancora arrivato dalla Slovenia, come promesso dal nuovo presidente Giampietro Manenti. Il 19 marzo è la data ultima per evitare il fallimento della società, ma ci sono da pagare tutti i dipendenti e le tasse in arretrato. Ieri giornata piena di tensioni, con il malore del dg Pietro Leonardi e le minacce scritte sui muri esterni della villa di Tommaso Ghirardi, ex presidente del club (sarebbero arrivate anche alcune telefonate minatorie, al vaglio degli inquirenti). Già aperta un'indagine.

Con i soldi che non arrivano, dicevamo, la partita di domenica è a forte rischio. Tecnicamente il problema è la luce elettrica: il fornitore potrebbe "staccare la spina" e, di fatto, rfendere inservibile l'impianto sportivo, che già è stato privato di palestra e macchinari (l'ufficiale giudiziario qualche giorno fa ha pignorato tre furgoni e un'auto intestati al club). Tra l'altro ormai da mesi non vengono pagati neanche gli steward, ed è quasi scontato che domenica non si presenteranno allo stadio.

Insomma, la situazione è quantomai disastrosa. Si spera nell'aiuto in extremis da parte di qualche imprenditore generoso, in grado di scongiurare l'inevitabile tracollo, che avrebbe pesanti ripercussioni anche su tutto il campionato di serie A. Resta il fatto che se i soldi promessi non arriveranno, se non sarà questa domenica la chiusura del Tardini sarà certa tra due settimane.

Nel frattempo circola un'idea per tentare di salvare il club: "regalare" i cartellini ai giocatori più importanti (ad esempio Lucarelli), mantenendo solo 4-5 giocatori della rosa attuale e utilizzando, per il resto, i ragazzi della Primavera. Il risultato sportivo sarebbe scontato, ma formalmente il club potrebbe forse restare in vita. Se si dovesse invece andare subito verso il fallimento, alla Lega non resterebbe che prendere atto della situazione ed escludere il club dal campionato, assegnando il 3-0 a tavolino a favore di tutti i club che ancora devono affrontare i gialloblu, convalidando, invece i risultati delle partite già disputate. Non sarebbe il massimo ma, comunque, resta una soluzione. Anche se, alla fine, sarebbe meglio vedere correre in campo i ragazzi della Primavera, fra i quali, magari, potrebbe un giorno sbocciare anche un campione.

A Parma sono ore di fortissima apprensione, mista a delusione e senso di sconforto.

Com'è stato possibile arrivare così in basso? In molti se lo chiedono, e non solo nella città ducale.

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