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A passeggio col Toro la Signora fa paura

Doppietta di Zaza, granata in dieci dal 49' però mai in partita Nella ripresa il gol di Dybala e la punizione magica di Pogba

A passeggio col Toro la Signora fa paura

A lla storia del derby della Mole si iscrive un nuovo protagonista. Simone Zaza. L'attaccante gran riserva, finora sempre ultimo nelle gerarchie di Massimiliano Allegri risolve la stracittadina di coppa e regala i quarti di finale alla Juventus. Un gol per tempo, il primo con una spettacolare girata di sinistro, il secondo di giustezza con tanto di tunnel a Glik sempre con il piede mancino. Una doppietta con tanto di gesto eloquente come a dire cose da «matti» in un periodo in cui le voci lo danno in uscita dallo spogliatoio bianconero. Zaza risponde con uno spirito da derby, in una partita di clamorosa intensità agonistica, incontenibile e sempre al limite nei contrasti, tolto subito dopo il 2-0 da Allegri per non vanificare anche l'uomo di vantaggio, complice l'espulsione di Molinaro a inizio ripresa, dopo quattro minuti, pochi istanti prima del secondo gol. Resta da stabilire se quella di Zaza fosse più la rabbia da sfogare per le tante panchine, oppure il semplice tentativo di eseguire l'ordine di Allegri che alla vigilia aveva disposto di «aggredire la partita». E la Signora ha preso letteralmente il Toro per le corna, con una prima mezz'ora più di calci che di calcio sui due fronti, con i bianconeri a rincorrere in ogni angolo i granata. Anche perché a differenza delle altri grandi si è presentata una Juve molto simile a quella titolare: di fatto solo l'attacco, con Morata in versione suggeritore per Zaza sull'1-0, era quello di riserva, se così si possono considerare i due. Per il resto dentro Neto per Buffon e soprattutto esordio da titolare per Rugani al posto di Barzagli nel muro a tre bianconero. Iniezione di fiducia per l'ex Empoli che dovrà farsi trovare pronto in caso di defezione di uno dei tre totem di Allegri, considerata la persistente latitanza di Caceres. Serviranno altri test più probanti perché il Torino ha fatto il solletico con il solo Belotti a provarci in un paio di occasioni, mentre Maxi Lopez e Quagliarella non hanno lasciato traccia. Non si è fatto pregare, invece, Dybala che non ha perso l'occasione per calare il tris, sempre con il sinistro prima che Pogba arrotondasse ulteriormente il conto con una punizione per stendere un Toro comunque «vero» negli uomini, perché anche Ventura non aveva fatto ricorso a un turnover smodato, anzi. Ma i granata sono rimasti sorpresi dall'aggressività bianconera, da sempre loro caratteristica peculiare. E così si sono rivelati la controfigura della squadra che aveva complicato la vita ai cugini nelle recenti esibizioni. Stavolta la Juve ha avuto gioco facile a differenza degli altri due derby di questo anno solare, uno perso e l'altro vinto all'ultimo minuto.

In Coppa non c'è stata storia, anzi l'ha scritta Zaza.

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