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Perdiamo 418 gol

Il veronese farà il dirigente, Totò non ha ancora deciso Miro, fisico permettendo, potrebbe chiudere in Usa o Cina

Perdiamo 418 gol

C'è chi come Totti giocherà ancora un anno e c'è chi invece tra domani e domenica saluterà definitivamente la serie A. Il romanista ha avuto il placet dalla Roma: 1,1 milioni circa l'ingaggio per la sua ultima stagione, con i diritti d'immagine non legati al club che resteranno a sua disposizione, a giugno le firme delle parti.

Il bottino del capitano giallorosso di 248 gol in un lustro e 600 gare in A potrà ancora aumentare, ma il nostro massimo campionato perderà nel weekend complessivamente 418 reti. Sono quelle realizzate da tre attaccanti big (116 anni complessivi) che hanno deciso il grande passo. Luca Toni si è congedato dai tifosi italiani e del Verona, la sua ultima squadra in A dopo Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Roma, Genoa e Juve, con un gol su rigore proprio ai bianconeri. Antonio Di Natale vorrebbe salutare i supporter dell'Udinese con il 300° gol in carriera da realizzare domenica sera al Carpi. Miroslav Klose chiuderà l'esperienza con la Lazio contro la Fiorentina.

Due campioni del mondo con Italia e Germania e una punta che vanta oltre 40 partite con la nazionale azzurra. Tre giocatori pluricapocannonieri nei tornei che hanno giocato (Toni addirittura bomber in una coppa Uefa e persino l'anno scorso in A). Insomma, mica roba da ridere in un calcio come il nostro che ammaina troppo frettolosamente bandiere e pensiona sempre meno di rado i «vecchietti». Nel caso di Toni (39 anni fra due settimane, sei reti in stagione in 23 presenze) e Di Natale (che spegnerà 39 candeline il prossimo ottobre, un solo gol al Genoa ormai sette mesi fa e appena 12 volte titolare), i loro allenatori li hanno di fatto accantonati progressivamente. «Luca fuori per scelta tecnica», ha spesso detto il tecnico del Verona Delneri. «Gioca chi si allena e Totò deve dare l'esempio», le frasi di benservito di De Canio. Klose, rispolverato solo in casi di necessità, ha dovuto fare i conti con acciacchi fisici e una stagione, quella laziale, in chiaroscuro. E quando il divorzio, nell'aria già dall'inizio della stagione, si faceva sempre più vicino, sono arrivati sei gol in altrettante gare. Un bottino degno del tedesco miglior marcatore assoluto (con 16 reti) delle fasi finali di un mondiale oltre che bomber incontrastato della sua Nazionale.

Luca Toni dopo 13 anni di A, una Scarpa d'Oro e persino un titolo in Bundesliga oltre che la vittoria della classifica cannonieri del torneo tedesco, sogna già un futuro da dirigente, quello che attenderà anche Totti da luglio 2017. Totò Di Natale potrebbe continuare altrove, svestendo i panni della bandiera dell'Udinese (12 stagioni in Friuli con record di presenze - 384 - e gol segnati - 190, più 17 in Europa). Miro Klose sta pensando, fisico permettendo, se continuare la sua avventura in campo nel Major League Soccer statunitense o in Cina, i «paradisi» dei calciatori a fine carriera. Tutti e tre hanno voluto togliere le proprie società da ogni imbarazzo estivo, bypassando l'intenzione di continuare. Nella storia del pallone, altri big come Rivera e Platini si sono ritirati all'apice della carriera. Oppure c'è chi ha chiuso in anticipo e per volere del club il suo lungo rapporto (vedi Del Piero con la Juve).

Di sicuro lasceranno con un altro primato: sono fra i 10 calciatori più «anziani» nei cinque tornei top d'Europa ad aver segnato almeno un gol in stagione.

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