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Pescatori con Poker Club: «Io, più El Shaarawy che Balo»

Una botta al mercato del poker online, di quello live, a tutto il settore e alla community dell'hold'em italiano. Dopo quattro anni dal lancio in Italia è ancora lui il vero e unico protagonista del «poker-mercato»: Max Pescatori. Dopo essere stato il primo professionista italiano ad aver siglato contratto faraonico con una poker room online, a metà marzo ha finalmente annunciato il suo nuovo amore: PokerCLub Lottomatica. Cosa è cambiato in tutti questi anni? Sicuramente la curva del prodotto poker ha seguito una classica parabola dall'esplosione del fenomeno. Ma colpi di mercato come quelli di Max possono dare quello stimolo a un business che non è affatto morto.
«Il nuovo amore si chiamava Poker Club - dice Pescatori - ed è stata un'attesa durissima: son dovuto fuggire in Giappone per non dirlo a nessuno visto che erano già due mesi che aspettavo questo giorno, ma non potevo rivelare nulla finché non veniva apposta la firma sul contratto». Il 13 marzo la rivelazione nel corso della fiera di Enada Rimini, in un evento condotto da Giacomo Ciccio Valenti con il campione di nuoto Filippo Magnini, il compagno di squadra e pro PayPal Alessandro Pastura, i manager Gianluca Ballocci dell'area Interactive e Marco Melai, poker manager. Chissà se Max è scaramantico? «Io so solo che è un grande giorno, il 13. Un numero che porta fortuna in Italia. Piuttosto cercheremo tutti insieme, io e quelli che lavorano in Lottomatica, di rendere l'esperienza di gioco pokeristica sempre migliore e unica su PokerClub.È già un'ottima room quella attuale ma penso si possa migliorare con maggiore studio e innovazione nel lavoro, così come possono migliorare i players se studiano teoria e approfondiscono le strategie».
Un «colpo» del genere testimonia quanto un colosso come Lottomatica creda in un gioco come il poker online che ha subito un assestamento importante dopo quattro anni di continua crescita: «E' proprio così - conferma Max - il poker è assolutamente vivo e il mio ingaggio, il progetto che è nato attorno a me, conferma quanto le grandi società credano ancora in questa disciplina. Non mi preoccuperei di qualche flessione, tutti i settori subiscono un calo, anche nelle storie d'amore ci sono delle flessioni, ma il sentimento di fondo rimane. Invece credo che ci sia tanto spazio per crescere e promuovere ancora meglio il poker in tutte le sue forme».
Più Pescatori per tutti, quindi. Servirà a dare uno stimolo anche ad altre «major» del settore? «Lo spero vivamente ma l'importante è che nel poker arrivino gli stimoli giusti per arrivare ad un prodotto ancora migliore per tutti e soprattutto per i poker players».
L'occhiale con la montatura a scacchi bianco-neri che ormai ama spesso indossare e che pare abbia preso il posto della celeberrima bandana dell'Italia con la quale ha vinto di tutto, sembra quasi voler dire che Pescatori è montato su una Ferrari del mondo del gioco ed è pronto per un gran premio eccitante. Anche se, dice, «non mi vedrete mai su una Ferrari come Balotelli perché non arriverò mai ai pedali. Anche se c'è quella col cambio automatico sul volante, e in realtà potrei anche farci un pensierino. Scherza Max, che ironizza spesso sulla sua fede milanista: nella tappa de Gli Assi di Poker Club Lottomatica di settembre si è presentato con la maglia del Milan con il suo nome, o meglio quello di «El Pescaawy».
Così, rivela, la prossima potrebbe essere dedicata a Pescatelli in onore di super Mario: «Non sarebbe male, anche se lui è un tipo troppo ribelle mentre io preferisco un tipo come El Shaarawy, più diligente, un professionista serio e tranquillo. In ogni caso la nuova maglia sarà dell'Avellino per evidenti ragioni cromatiche col nuovo sponsor».
L'orientamento dell'azienda Lottomatica è sempre votato al gioco responsabile e Max Pescatori sembra essere l'ideale visto che rappresenta il tipico professionista che gestisce il gioco con intelligenza e calcolo. «Lo ripeto da quando è nato il poker in Italia: l'importante è giocare in bankroll e investire una piccola parte delle proprie possibilità.
In questo modo non si rischia proprio nulla e se si è bravi si può ambire anche a qualche risultato importante».

Già, come i due braccialetti da campione del mondo di poker.

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