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Pisa nel caos, rinviato il debutto con la Ternana

Senza allenatore, tifosi e giocatori in rivolta. E gli umbri protestano: «Campionato falsato»

Federico Malerba

Appena iniziata (ieri sera l'anticipo Spezia-Salernitana ha inaugurato la stagione 2016-2017), la Serie B già si ferma, e non c'entra il sisma che ha devastato il centro Italia bensì il terremoto societario che da settimane sta scuotendo il nepromosso Pisa. La notizia è che Ternana-Pisa, teoricamente fissata per oggi pomeriggio, non si giocherà: lo ha deciso la Lega Calcio di Serie B che, dopo essersi consultata con l'Associazione Calciatori, ha rinviato la partita a data da destinarsi. Il motivo riguarda la complicata situazione societaria del club toscano, al centro di una trattativa senza esclusione di colpi per il passaggio delle quote a un fondo di Dubai.

Ma facciamo un passo indietro. Il 15 giugno, a soli tre giorni dalla promozione e nel bel mezzo dei festeggiamenti, Rino Gattuso mette subito le mani avanti a proposito della sua permanenza sulla panchina nerazzurra. Un mese e mezzo più tardi, il 31 luglio, il campione del mondo 2006 annuncerà le sue dimissioni irrevocabili accusando il patron Fabio Petroni di «una gestione che non appare in grado di garantire al club non solo un futuro, ma anche un presente senza incognite extra sportive». Una settimana prima, infatti, Petroni (ex presidente della Terravision, la società di autobus che gestisce il trasferimento nei principali aeroporti italiani), era finito agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta.

Da lì in poi la situazione è precipitata. Il 3 agosto i tifosi hanno fatto saltare l'amichevole con il Celta Vigo circondando (pacificamente) il pullman della squadra che doveva recarsi allo stadio e costringendo il questore a cancellare il match. L'obiettivo dei supporters pisani è quello di forzare la mano per favorire il passaggio della società nelle mani del fondo arabo Equitativa Estates, che dall'inizio di agosto ha iniziato a negoziare con Petroni. L'affare sembrava sul punto di chiudersi anche grazie alla mediazione del sindaco Marco Filippeschi e invece nelle ultime ore pare saltato: le parti erano arrivate a soli 130mila euro di distanza (6,25 milioni contro 6,38), prima dell'ultimo, misterioso, rifiuto di Petroni.

Nel frattempo la squadra ha smesso di allenarsi. Da qualche giorno manca una guida tecnica, perché Gianluca Colonnello e il suo staff da qualche giorno non si presentano al campo: ieri l'allenatore è stato esonerato. I calciatori superstiti (chi ha potuto, come Scognamiglio e Merkel, ha preferito cambiare aria), supportati dall'Aic, sono arrivati ormai alla terza lettera di diffida e di fatto sono schierati con i tifosi. Un migliaio dei quali ieri si è ritrovato nel piazzale dell'aeroporto per contestare ancora l'attuale proprietà.

In questo clima è arrivata la decisione della Lega, che però ha mandato su tutte le furie la Ternana: «Ci opponiamo fermamente a questa ipotesi - dice il club umbro in un comunicato - perché illegittima e in violazione dei superiori principi sulla regolarità del campionato, che non permettono provvedimenti a salvaguardia di singole posizioni ma solo a tutela dell'interesse generale. Una trattativa per la cessione delle quote di una società non può mettere in discussione la disputa di una gara secondo calendario».

E, in effetti, creare un precedente del genere potrebbe essere molto pericoloso.

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