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Poco Milan, ma la Lazio lo grazia

Attacchi spuntati, regge il muro di Gattuso. La finalista si deciderà fra due mesi

Poco Milan, ma la Lazio lo grazia

Roma Nella notte umida dell'Olimpico vanno in campo una squadra che ha segnato 32 reti in meno della scorsa stagione e un'altra che ha blindato la porta nel 2019. Lo 0-0 è così il risultato più scontato tra Lazio e Milan, il terzo in altrettante semifinali di coppa Italia giocate tra le due formazioni negli ultimi dodici mesi. Un risultato che matura al termine di una gara con poche emozioni (molti tiri dal limite della Lazio e poco altro) e che lascia aperta a qualsiasi possibilità la sfida di ritorno che arriverà fra due mesi, quando anche le forze in campo potrebbero essere mutate. Dipenderà tutto da cosa dirà il campionato da qui al 24 aprile, ovvero se il Milan sarà ancora fra le pretendenti principali al terzo o quarto posto e se la Lazio sarà riuscita a colmare il divario che ora la separa dalla zona Champions.

Più propositiva la squadra di casa, che però non riesce a inquadrare la porta come un tempo, complice un Immobile in involuzione e che gira troppo lontano dalla porta a caccia di palloni giocabili. Più prudenti e guardinghi i rossoneri che perdono dopo mezz'ora per infortunio Kessie (probabile contrattura) e si limitano a controllare la manovra avversaria, concedendo però qualche spazio di troppo.

La notte romana segna il primo stop realizzativo per Piatek dopo sette gol di fila in 5 gare e gli otto nelle tre partite stagionali di coppa. Con il polacco braccato da Acerbi, il Milan perde quelle verticalizzazioni che sono la caratteristica principale dei rossoneri da quando l'ex Genoa ha sostituito Higuain al centro dell'attacco rossonero. Il suo collega Immobile, che finora ha segnato la metà delle reti realizzate allo stesso punto della scorsa stagione, spreca malamente l'unica vera occasione capitatagli e poi combatte senza costrutto. La sua partita finirà molto prima del 90', lasciando il campo a Caicedo che però non riuscirà a cambiare l'esito della gara.

Inzaghi, nonostante le prove tattiche della rifinitura, si affida al solito 3-5-2. Il recupero di Bastos (ottima la sua prova) consegna al tecnico un altro difensore di ruolo oltre ad Acerbi e quindi Lucas Leiva viene confermato nella sua posizione di play. Gattuso, rispetto alla gara con l'Empoli, rimette i titolari sull'out destro (Calabria e uno spento Suso) e cambia quelli a sinistra (giocano Laxalt e Borini) nella politica di ruotare la rosa per il finale di stagione.

Una Lazio acciaccata ma generosa che fa la partita tenendo sempre il pallino del gioco. Il Milan concede metri, affidandosi a qualche rarissima ripartenza. Ecco che Strakosha deve limitarsi a una parata a terra su un tiro telefonato di Calhanoglu, sostituto in mediana di Kessie. La difesa rossonera regge bene e per il decimo primo tempo di fila la squadra di Gattuso non va sotto nel punteggio. Segno di solidità anche se ci si aspetterebbe qualche iniziativa in più.

Nella ripresa Inzaghi si gioca anche la carta Luis Alberto, il canovaccio della partita non cambia anche se gli attacchi della Lazio perdono di intensità.

Lo 0-0 finale è specchio di una gara molto tattica e a tratti noiosa, la corsa alla finale si deciderà a fine aprile a San Siro.

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