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Pogba, un po' Balo e un po' Maradona

Il francese della Juve elenca le sue preferenze: "Supermario è il giocatore più divertente che c'è in Italia. Mi piacerebbe avere i piedi di Maradona, ho tifato sempre per Zidane. E Conte mi ha spinto ad essere cattivo". Tra i preferiti ha dimenticato Platini

Pogba, un po' Balo e un po' Maradona

Paul Pogba è un ragazzo che sogna in grande. E, comunque, sogna il meglio. Perfino in controtendenza. Per esempio, l'Italia sgrana gli occhi su Balotelli, un po' troppo bad boy e un po' troppo poco ragazzo disciplinato, e lui non ci pensa due volte a stare dalla sua parte. In una intervista (realizzata da uno sponsor della Juve) su tutto quanto gli dice calcio, il francese della Signora mette Supermario al primo posto fra i calciatori che in Italia lo divertono di più. «Certo, è davvero il più divertente da vedere». La sottolineatura potrebbe intendere altro, però meglio evitare approfondimenti. Poi c'è il resto: tra i campioni francesi l'idolo è «Zizou Zidane: tifavo per lui fin da giovane». Tra quelli che hanno giocato in bianconero ne sceglie due: «Thuram, Vieira». E dimentica il più grande, al secolo Michel Platini. Se dovesse somigliare ad un personaggio vorrebbe essere «Beckham».

Ma l'idea che Pogba voli in grande, ad altezze perfino poco immaginabili, la regala quando gli chiedono a chi vorrebbe rubare i piedi: «A Maradona». E a chi sennò? Avere i piedi (e la tecnica) di Maradona, il fisico e la corsa di Pogba significherebbe essere un marziano come non è neppure riuscito a Pelè e Ronaldo.

Pogba racconta anche il suo rapporto con lo spogliatoio Juve: «Mi trattano come il fratello minore della squadra. Mi piace». Il miglior consiglio di Conte? E come dubitare: «Essere cattivo, sempre più cattivo». Sottolinea: me lo ha detto fin dalla prima volta che mi ha visto.

Curiosa la scelta del numero sei sulla maglia. «Ho sempre giocato con il numero 6, anche in nazionale. In alternativa 42 o 24 perchè la somma fa sempre 6». Attraverso una risposta racconta il grande legame con la mamma. «É lei che ha influenzato di più la carriera. Io ho messo il resto». E sui miglioramenti avuti negli ultimi tempi, un altro segreto: «Il primo infortunio mi ha dato modo di migliorare le mie qualità. Quella è stata la prima volta. Poi qualcosa è cambiato quando Alez Ferguson mi ha schierato con il Manchester United».

E qui si ferma la parata grandi nomi di Pogba, uno che farà strada.

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