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Poker «live» senza pace, a Modena va in onda il caos

La provincia emiliana emblema della confusione normativa: un circolo aspetta il giudice, un altro chiude, un terzo apre

Un club in attesa della pronuncia del Tribunale del Riesame dopo aver subito un blitz delle forze dell'ordine; un altro che aveva già chiuso e che ha poi riaperto già da un paio di settimane; e l'ultimo, in ordine cronologico, che ha deciso di fermare i tornei per tutelare se stesso e i suoi avventori dopo aver ricevuto un parere negativo del Questore. Siamo a Modena e il poker live in questa città, in questa provincia, sta subendo continui colpi di scena da un giorno all'altro.

La situazione è esattamente quella descritta. Tanto che a parlare ora sono i players che protestano: «Non sanno neanche cosa dicono, se un club ha riaperto e uno aspetta la decisione di un giudice, allora perché negare del tutto la possibilità di giocare?». Ma tant'è. È vero che la situazione del poker dal vivo si è evoluta anche con tante sentenze dai tribunali locali alla Corte Suprema di Cassazione, ma un singolo Questore chiamato a pronunciarsi su questo tema ecco cosa è costretto a rispondere: «Con riferimento alla nota suindicata si comunica che la legge 7-7-2009 n.88 all'articolo 24 ha introdotto significative novità in relazione allo svolgimento dei tornei di poker sportivo non a distanza... I tornei sono consentiti a soggetti titolari di concessione previa autorizzazione dell'Aams. Il precedente comma 27 prevede che con regolamento dell'amministrazione finanziaria da adottarsi di concerto con il Ministero dell'Interno, sono disciplinati i tornei di poker sportivo, l'importo massimo della quota d'iscrizione, le modalità che escludono i fini di lucro». A differenza di alcuni tribunali la Questura di Modena dice che «ad oggi tale regolamento non è stato emesso pertanto è vietato l'espletamento delle manifestazioni di poker sportivo non a distanza a prescindere dalla natura dei premi».

Come già ribadito in altri articoli che parlano di poker live, le vittorie ottenute in sede giudiziale non sono utilizzabili come autorizzazioni. A meno che tali sentenze non siano riferite ad un territorio specifico nel quale un determinato circolo è riuscito a ottenere un dissequestro o è stato assolto dalle accuse di gioco d'azzardo imponendo il principio che il Texas Hold'em è un gioco d'abilità se praticato entro i soliti limiti.

A Modena, così come in altre città, resta però il caos. Un circolo gioca, l'altro decide di chiudere perché il Questore dice che non si può. E cosa succederà se il Riesame correggerà le posizioni delle denunce già pronte, a partire per il circolo di Vignola? L'unica soluzione che viene in mente è questa: perché non spingere le Questure a chiedere in massa un parere del Ministero dell'Interno? Certo il rischio è quello che venga ribadito uno stop definitivo. Forse questa situazione avallata da alcune Questure e da certe sentenze è il massimo che si può ottenere.

Ma nessuno vuole continuare a sopravvivere in questo Purgatorio.

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