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Nervi tesi Alonso-Ferrari "Ho sbagliato io, anzi no"

Fernando va in testa coda, perde tempo e non può fare il giro buono come Lewis e Seb Ma si difende: "Tanto non avevo abbastanza benzina"

Nervi tesi Alonso-Ferrari "Ho sbagliato io, anzi no"

Nostro inviato a Spa
Il fattore “A” nel 2012 aveva tenuto a galla la Ferrari e il fattore “A” stavolta rischia di farla affondare. In ossequio al campionato di calcio che riparte, potremmo dire che fra pilota e team siamo sull'uno a uno e palla al centro. Palla da calciare al più presto in rete. Fin da oggi. Almeno si spera. Nel caso si parlerà di miracolo. Miracolo firmato Alonso. Intanto si parla di errore. Errore firmato Alonso. Appunto il fattore “A”. Pole di Hamilton all'ultimo tentativo del q3 quando la nuvoletta si è spostata un poco e la pista è diventata di quel niente meno fradicia e insidiosa che a 300 all'ora vuole dire tutto. Con lui Vettel e Webber transitati un attimo prima a completare con Rosberg le prime due file. Un respiro dopo di loro avrebbe dovuto giocarsi il suo giro buono anche Fernando che però nel primo era finito in testacoda lasciando in pista parecchi secondi poi rivelatasi fondamentale per non prendere bandiera. Invece bandiera presa per otto secondi, addio ultimo tentativo e «per il mio errore ho perso il giro buono e la pole», parola di Alonso. Parola a suo modo rettificata, corretta, diversificata nei lunghi bla bla seguiti alle esternazioni a caldo. Come quando ha detto «che sì, è vero, ho preso bandiera non potendo fare un giro in più, però il mio testacoda non ha influito…». Ma come?

Ecco allora che non ci si capisce più nulla. Ha sbagliato o no il ragazzo? Ha rovinato l'occasione oppure no il ragazzo? Ha ammesso l'errore come sentitogli dire oppure abbiamo tutti le visioni sonore? Sarà lui stesso più tardi, twittando con il suo popolo worldwide sul web, a chiarire e complicare la questione. Come un Fonzie dell'era digitale, come il simpatico bullo della serie tv Happy Days che non riusciva mai a dire «ho sbagliato», rispondendo a un tifoso rivelerà che comunque «il risultato non sarebbe cambiato perché non avevo la benzina necessaria per fare quel giro in più».

Apriti cielo. Nel week end dove la Ferrari intesa come macchina rialza tecnicamente la testa, nella gara dove solo avesse un briciolo di fortuna in più potrebbe giocarsela con Red Bull e Mercedes, «qui siamo al loro livello» ammetterà Fernando, qui i rapporti fra pilota e team sembrano toccare il punto più basso. Più basso ancora rispetto alle esternazioni ungheresi, a quel «vorrei l'auto degli altri», al successivo cazziatone di Montezemolo. Anche perché un attimo prima che le dichiarazioni sulla benzina diventassero pubbliche, la Rossa aveva appena finito di spiegare che «la strategia sui due piloti era stata diversificata». Per cui Massa leggero, scarico di carburante (da qui il giro in meno fatto, ndr) per tentare il tutto per tutto all'inizio del q3 temendo che la pioggia aumentasse, per cui Alonso fotocopiato su Vettel e dunque benza per fare anche quell'ultimo fondamentale, tentativo, sperando che Giove Pluvio avesse un occhio di riguardo nel finale. Fatto sta, adesso in Ferrari c'è chi non ha gradito per nulla quanto detto dal proprio pilota, «la benzina c'era» dice.
Al popolo del Cavallino non resta dunque che sperare due cose. La prima: che si avveri la profezia alonsiana «pensate a Vettel qui lo scorso anno… scattava undicesimo e chiuse a podio con il secondo posto. Io partivo quinto e venni centrato da Grosjean. A Spa può succedere di tutto… sarà fondamentale non avere problemi al primo giro, dovrò pensare a passare indenne il primo giro e poi abbiamo il passo da vittoria». La seconda: che team e pilota ritrovino serenità. Avanti solo poche settimane in questo clima e sarà difficile pensare che il loro rapporto possa proseguire.

E le voci su Raikkonen, Button e compagnia ne sono una preoccupante avvisaglia.

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