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MotoGp, povero Marquez: prova a sbagliare ma vince lo stesso

Marquez, errori e rimonta: quinta vittoria di fila. Come Agostini. "Rossi? Pensavo di lottare di più". Vale a lungo leader chiude 2°

MotoGp, povero Marquez: prova a sbagliare ma vince lo stesso

Poverino, lui ci ha provato. E più di Valentino. Pur di riuscirci, Marc Marquez si è dannato l'anima a suon di errori fin dai primi metri. Però niente da fare. Ha fallito miseramente. Un insuccesso, il suo, reso ancor più evidente, imbarazzante e irritante per via dalle conseguenze: ovvero la quinta vittoria di fila seguita alla quinta pole consecutiva, il record di mito Giacomo Agostini eguagliato, anno 1972, moto Mv Agusta, mica robetta. Però ammettiamolo: Marc ci ha provato. Gliene va dato atto. Più di Valentino Rossi splendido secondo con la Yamaha. Per ravvivare corsa e campionato, il povero Marc più di così non poteva fare: ha sbagliato al via, ha sbagliato qualche curva dopo lottando con Lorenzo e finendo largo e lontano e decimo e però si è arrabbiato con se stesso conscio che da decimo avrebbe comunque vinto ancora e allora eccolo sfornare un'altra bischerata pur di regalare suspance a una corsa altrimenti già scritta. Così, mentre continuava a rimontare e passare birilli in pista compreso Dovizioso e la Ducati in vetta nei primi giri e poi risucchiati, compreso Pedrosa, così il povero Marc ha deciso che doveva fare dell'altro. È ha di nuovo sbagliato: stessa curva, ancora lungo, il tanto da consentire a Lorenzo di respirare ancora. Poco, però. Perché capito l'andazzo, da lì in poi è stata la Honda a prendere in mano la situazione e come un Maggiolino tutto matto ha trascinato l'imperfetto Marquez fin dietro a Rossi. Vale che ha cercato di ristabilire equilibrio e giustizia non allungando e lottando bensì sbagliando, arrivando lungo al curvone con Marc ormai incollato. Vale Rossi che ora dice quel che è giusto dire e cioè che «nel momento cruciale della gara ho fatto l'unico errore... Sarebbe stato difficile battere Marquez perché andava più forte di due decimi al giro ma potevamo fare dei sorpassi, darci battaglia, sai che gusto, che divertimento... Comunque è arrivato un altro podio, stiamo andando bene... e poi Marquez non potrà mica vincerle tutte». Si che potrà.

Il sorpasso facile su Vale è stato l'unico momento difficile della gara di Marc. Perché non lo voleva, tanto più dopo essersi dannato l'anima nei primi giri pronto a tutto per complicarsi gara e vita e offrire incertezza a uno sport che non ne ha più. E infatti «ho iniziato troppo piano e rilassato» dirà, «ma piano piano sono andato sempre meglio» e però «mi aspettavo più lotta con Valentino, ma lui ha sbagliato in quella curva...». Vale, non glielo dovevi fare.
Povero Marc. Neppure sbagliando riesce a perdere. Era arrivato dietro Rossi sognando finalmente di percorrere qualche chilometro di buon motociclismo, lottando contro il maestro e offrendo al pubblico e a se stesso accenni di adrenalina e invece niente. Fanno 125 punti in classifica. Punteggio pieno. Forse anche per questo il team principal Honda Livio Suppo, a caldo, più che dire bravo, bravo, bravo al suo ragazzo dirà «quegli errori al via ci hanno regalato una gara avvincente».

Paradossalmente, il dominio è così evidente da imbarazzare persino i dominatori.

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