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Preziosi nel derby rischia il tifo contro

Samp lanciatissima, Grifone nel baratro E i tifosi rossoblù lo aspettano al capolinea

Preziosi nel derby rischia il tifo contro

C' era un tempo, a Genova, in cui i tifosi si lanciavano sfottò da una riva all'altra. L'autoironia era un lusso che nessuno si voleva concedere. Adesso che la Sampdoria, dopo undici giornate, sta sopra al Genoa di 14 punti con una gara in meno - mai vista una partenza così - i tifosi rossoblù scherzano in famiglia. Gira l'immagine di una bottiglia d'acqua con lo stemma del Grifo: Acqua Genoa: l'unica acqua senza traccia di calcio. Tra tutte le prese in giro, è quella drammaticamente più reale. La squadra di Ivan Juric non gioca, preda di un panico generalizzato. L'allenatore spregiudicato che nel 2016 travolse sia Juventus che Milan, non si è ripreso dal crollo repentino di un anno fa e dall'esonero. È divenuto sparagnino, timoroso.

Entrambe le squadre hanno ceduto i pezzi migliori, come sempre. Ma la Samp, con le partenze di Schick, Skriniar, Muriel (più gli affari minori) ha incassato quasi 100 milioni. La Samp vende a tanto, il Genoa raccoglie quello che può. Massimo Ferrero ha ingannato tutti con quel fare da ganassa. Ha praticamente ricevuto la Sampdoria in dono e l'ha trasformata, con uno staff all'altezza, in un club organizzato e dinamico. Ogni tanto concede ancora qualcosa al suo lato da entertainer (la richiesta di farsi assegnare la disastrata Atac romana; la partecipazione a Ballando con le stelle), ma come presidente dà spettacolo solo con le sue esultanze. La Samp di Marco Giampaolo gioca senza la zavorra della paura, a differenza dei dirimpettai.

«Nel derby le distanze si annullano», ha avvertito il tecnico doriano. Sarà, ma molti genoani sperano in una sconfitta catastrofica che non porti solo all'esonero del pericolante Juric, vittima sacrificale designata (pronto l'ennesimo ritorno di Davide Ballardini) ma affretti l'addio di Enrico Preziosi. Il feeling con la tifoseria si è interrotto da tempo. Il presidente ha messo in vendita la società, ma la trattativa si è arenata, più di una volta. In molti temono che il Grifo sia invendibile. È vero che, sotto la presidenza del Joker, il Genoa, tra le solite sofferenze («ti amerei anche se vincessi» il refrain del tifoso rossoblu) ha vissuto stagioni esaltanti. Ma ora il laboratorio rossoblu è in disarmo. Il tocco (che a Zena è anche il sugo di carne) di Preziosi, quella capacità di rivitalizzare giocatori esiliati o scartati (dal picco Milito-Motta a Suso) e di lanciare giovani (da El Shaarawy a Pellegri), si è esaurito. Molte le testimonianze su una società stanca. La Sampdoria, invece, sfuggita al baratro a cui sembrava destinata, è in buona salute. A Genova, la morfologia della città è metafora esistenziale. Alti e bassi, discese ardite e risalite, carruggi stretti e boulevard ariosi. Magari oggi vince il Grifo. Chissà.

Comunque vada, un progetto è finito e uno è appena cominciato.

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