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Il Punto

Il dramma tecnico della Ferrari, per la prima volta quest'anno in un vero precipizio da qualifica, passando dalla seconda fila stabile allo 0,58-0,59% dalla pole, addirittura all'1,34%, in terza fila, per l'odierno Gp di Spagna, è apparentemente inspiegabile, ma indignante alla luce delle più approfondite analisi tecniche. Perché si è trattato inequivocabilmente di un crollo di pneumatici. In un momento particolarmente delicato, in cui si accusa la Rbr, guarda caso, schizzata in seconda fila, di superamento di 2 p.s.i. del limite di minima pressione. E, allora, è preferibile incolpare subito Maranello di un suo peccato veniale, per poi passare liberamente agli altrui peccati mortali. Il peccato veniale è che, con strateghi e tecnici criticabili, non ha insistito con le Soft fin dai test di febbraio.

Il peccato mortale è l'utilizzo a pressioni anche sotto il limite. Nessun tecnico o appassionato di F.1 sa a quale pressione vanno le Mercedes d'Inghilterra o le Ferrari, né con quale peso specifico di benzina avvengono i controlli di debimetro, né a quale trasgressiva portata sopra i 100 kg/ora - rubinetto della potenza - vanno tutti quanti, né quali coperture vengono assegnate con un codice a barre segreto.

E concordano che con una F1 così malata non si può continuare.

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