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Quanto sei bella Roma... Ma stavolta la Fiorentina è più bella

Totti non basta. Negato un rigore ai giallorossi Gol di Badelj viziato però da un fuorigioco

Quanto sei bella Roma... Ma stavolta la Fiorentina è più bella

Lanciata dall'assist di Perisic, la Roma è scesa in campo a Firenze con la possibilità di affiancare il Napoli in cima alla classifica. Non solo non c'è riuscita, ma alla fine torna a casa con un pugno di mosche: un'altra botta tremenda per il morale di Totti e compagni che dopo la rocambolesca rimonta con la Sampdoria si erano illusi di aver cambiato marcia. E invece, nonostante una buona prestazione, sono di nuovo venuti a galla i limiti di una squadra che per un motivo o per l'altro ha vinto solo due partite su sette dall'inizio della stagione e quando arrivano le partite della svolta le cicca regolarmente.

Spalletti ne cambia sei rispetto allo scialbo pareggio di Europa League: torna Dzeko al centro dell'attacco e Fazio vince il ballottaggio per sostituire Vermaelen al centro della difesa col pessimo Juan Jesus visto finora. Paulo Sousa invece dà seguito alla ramanzina della vigilia settimana e inizialmente fa fuori Bernardeschi. La partita è intensa ma noiosetta fino al quarto d'ora, quando i giallorossi - ieri vestiti di arancione fosforescente, un completo appena meno orrendo della terza maglia dell'Inter - sfiorano il vantaggio con una capocciata di Dzeko pescato da Florenzi.

Il bosniaco come al solito fa e disfa. Un paio di minuti dopo impegna Tatarusanu, poi alla mezzora si vede negare un penalty quando viene travolto da Tomovic (Rizzoli non se la sente di fischiare il quinto rigore per la Roma in quattro partite di campionato, ma si poteva dare) e nel finale di tempo spara alto da pochi metri sempre su imbeccata di Florenzi. Morale: il legnoso Edin conferma di non essere un cecchino ma conferma pure di essere indispensabile a una squadra che senza le invenzioni di Totti (o di Pjanic) ha bisogno di una boa in grado di catalizzare il gioco offensivo.

La ripresa parte a mille, un ritmo che nella derelitta Serie A degli ultimi anni si vede sempre meno spesso: le due squadre non fanno calcoli e ogni azione potrebbe essere quella buona. Szczesny guadagna punti nel confronto interno con Alisson togliendo dal «sette» un diagonale di Milic, che dopo una serie di cross sbagliati quasi imbroccava il gol della domenica, poi Kalinic gli regala la palla incornando un corner da zero metri. Dall'altra parte Salah non è il solito ammazza-viola e allora Spalletti si gioca El Shaarawy. Poi, quando alla fine manca un quarto d'ora, butta dentro pure Totti sperando che come sempre gliela risolva.

Sicuramente non è un caso (visto che è proprio lui a iniziare l'azione) che poco dopo l'ingresso del capitano arrivi l'occasione migliore dei giallorossi, quando Nainggolan scaraventa sul palo il terzo assist della serata di un magnifico Florenzi. Ma stavolta il destino volta completamente le spalle alla Roma, perché dal palo pieno del «Ninja» si passa al palo-gol di Badelj, che con la complicità di Kalinic e di Rizzoli (velo decisivo del centravanti in fuorigioco) azzecca il rasoterra dal limite dell'area.

Il forcing finale, inutile, sintetizza in dieci minuti tutta la serata della Roma: bella, sfortunata e come quasi sempre anche incompiuta.

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