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Reggio a pezzi costretta a richiamare Kaukenas

Vanni Zagnoli

Reggio Emilia Rimas aveva detto basta in estate, a 39 anni e dopo le due finali scudetto perse dalla Grissin Bon. Ma senza pallacanestro non sa stare e, soprattutto, nella Reggiana si sono infortunati in troppi: Stefano Gentile a Varese, Amedeo Della Valle è fermo da un mese per dolori alla schiena; Aradori domenica, nel -17 con Cremona, e nel finale si è fatto male anche Delroy James. Neanche il pivot azzurro Riccardo Cervi è al meglio e allora c'è bisogno di Rimantas Kaukenas.

Fra 10 giorni inizierà il girone di ritorno, contro Caserta ci saranno probabilmente tutti, escluso il fratello maggiore di Alessandro Gentile e allora il ritorno del lituano prescinde dai guai fisici. «Due mesi fa - racconta - mi è tornata la voglia di giocare, non ho più male alla spalla. Continuavo ad allenarmi, senza obiettivi, mi mancava la pelle d'oca del prepartita. Ho ancora il fuoco dentro e immense motivazioni, ma consideratemi un rookie».

Già, un esordiente. Cresciuto all'università americana di Seton e protagonista in Israele e Belgio, in Germania e al Real Madrid, nello Zalgiris di Sabonis: «Lui si è ritirato a 40 anni. Io intanto firmo per 6 mesi».

Rimas pondera le risposte in italiano e sospira. È stato 6 anni a Siena («La revoca degli scudetti non è di mia competenza»), questa sarà la sua 4ª stagione a Reggio. Viaggia sulle orme di Mike Mitchell, che lasciò a 43 anni e 20 punti di media a partita, anche nell'ultima annata.

La storia dello sport è punteggiata di campioni rientrati in campo dopo l'addio: «Non paragonatemi però a Jordan o a Michael Schumacher». Torna in un basket in sofferenza: «È mancato un tiro perché l'Italia si qualificasse per l'olimpiade, pesa questa 6^ assenza nelle ultime 8». Proprio Reggio punta sugli italiani, come il Sassuolo nel calcio. «È l'ideale, perché gli stranieri non sempre danno il massimo. Male che vada cambiano Paese». Kaukenas ha detto no a 3 proposte dall'estero.

«Sarei tornato solo a Reggio».

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