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Un rigore e poco più. Ma il Milan trova tre punti da Champions

I rossoneri sbloccano una sfida complicata Rissa nel finale. Lazio, addio sogni di gloria

Un rigore e poco più. Ma il Milan trova tre punti da Champions

O una o l'altra. Dopo la vittoria della Roma, se non era uno spareggio poco ci mancava. Perché se è vero che al di là della mera aritmetica lo scudetto è già assegnato da mesi, la lotta per la Champions, e in particolare per il quarto posto, è quanto mai avvincente. Alla fine fa festa il Milan. Basta un rigore ai rossoneri per riprendersi il quarto posto, sorpassare di nuovo la Roma e staccare momentaneamente la Lazio di sei punti. I biancazzurri, seppur ridimensionati, vincendo nel recupero con l'Udinese rimarrebbero in piena corsa per l'Europa che conta. Anche perché a ben vedere San Siro non c'è stata una squadra a brillare in particolare. Sia Milan che Lazio hanno deluso dal punto di vista di gioco e non poteva che essere un episodio a fare la differenza.

Gattuso schiera lo stesso Milan visto nelle ultime uscite. L'offensivo 4-3-3 è certificato da Calhanogliu mezzala con Borini nel tridente insieme a Suso e Piatek. Anche Inzaghi sceglie l'usato sicuro con la stessa formazione che proprio a San Siro ha battuto l'Inter.

Parte meglio la Lazio. Gioco più fluido e idee più chiare con Immobile che dopo una manciata di minuti impegna Reina, bravo a deviare in angolo, dopo un uno contro tutti di Correa. L'argentino, Luis Alberto e lo stesso Immobile, anche senza creare occasioni clamorose, dominano e danno l'impressione che il colpo vincente sia a portata di mano ma non concretizzano. Il Milan sonnecchia per una buona mezz'ora fino a che Piatek per due volte, di destro prima e di testa poi, fa vedere che può creare pericoli se arrivano palloni giocabili.

L'avvio di secondo tempo è leggermente più vivace, non tanto perché Inzaghi cambia subito Correa con Caicedo, ma piuttosto perché entrambe le squadre si allungano e cercano in qualche modo di vincerla. Dopo che Romulo impegna Reina con un bel diagonale, minuto 20, Gattuso è costretto a due cambi per infortunio. Calabria e Romagnoli vanno ko e se al centro della difesa va Zapata, sulla destra scala a fare il terzino Borini mentre Laxalt si piazza sulla sinistra per uno schema cangiante a metà tra il 4-3-3 e il 3-5-2. Fatto sta che dopo Paquetà e Donnarumma Gattuso perde altre due pedine fondamentali.

La partita non si accende sino alla mezz'ora, quando succede di tutto. Prima Rocchi assegna un rigore al Milan per tocco di braccio di Acerbi ma dopo aver rivisto il Var torna sui suoi passi, giustamente. Un minuto dopo invece Durmisi è sciocco e goffo nel placcare Musacchio in area e questa volta è rigore vero. Kessiè ringrazia e freddo ancor più della sera di San Siro non sbaglia. Nei 10 minuti più 6 di recupero la Lazio, senza Inzaghi che si fa cacciare per un'inutile protesta, prova a spingere ma fa solo confusione ed è anzi il Milan a sfiorare il raddoppio in contropiede. Ma alla fine basta un episodio. Per questa esaltante corsa al quarto posto basta e avanza così. Finisce con un'indegna rissa da saloon in mezzo al campo.

Pessimo finale di una partita bruttina in una lotta Champions bellissima.

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