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Rodriguez prima firma del nuovo Diavolo al ritorno in Europa

Bene Kessiè e Cutrone, Andrè Silva non punge. Gigio para, sbaglia e ritrova il tifo

Rodriguez prima firma del nuovo Diavolo al ritorno in Europa

Tra una settimana l'abbraccio dei cinquantamila al nuovo Milan servirà a certificare la qualificazione ai playoff di Europa League. Perché il Milan vince in casa del Craiova e anche se lo fa solo di misura, non avrà problemi a completare il lavoro a San Siro. Il ritorno in Europa dopo 1.234 giorni è la sintesi perfetta dell'estate rivoluzionaria dei rossoneri. Perché in un angolo della Romania servono le mani di Donnarumma e il sinistro di Rodriguez per piegare la resistenza di una squadra ben messa in campo da Mangia.

Protagonista dunque il portiere, che con il tormentone rinnovo ha agitato i rossoneri, e uno tra i primi dei dieci acquisti targati Fassone-Mirabelli. L'ad a proposito di Gigio, tra insulti social e soldi buttati addosso (all'Europeo con l'Under 21), aveva detto: «Alla prima parata sarà tutto dimenticato». E sembra proprio così perché quando Donnarumma ipnotizza a metà del primo tempo Mitrita, dal manipolo di tifosi in trasferta si leva un coro a favore del portiere. La parata di Gigio, che inizia a guadagnarsi qualche euro dei sei milioni di ingaggio, e quel coro è come se liberassero da un peso il Milan. Infatti il baby Cutrone, altra favola estiva, colpisce un palo clamoroso poco dopo. E allora poco prima dell'intervallo ci pensa uno dei quattro nuovi arrivi in campo: la punizione di Rodriguez è velenosa e si infila in porta. Il terzino si conferma così un colpo che aggiungerà qualità. La squadra di Montella disputa una partita ordinata, sistemata in un 4-3-3 in cui Bonaventura, al rientro dopo 180 giorni, ha libertà d'azione, mentre Kessiè è un Gattuso con più «piede» e lo dimostra quando mette sempre Rodriguez davanti al portiere con un lancio di trenta metri. Detto di due nuovi volti, ne restano altri due: Musacchio dà sicurezza alla difesa, mentre per Borini sono luci e ombre. Niang invece conferma l'atteggiamento positivo di cui ha parlato Montella.

Il Milan non ha condizione per premere sull'acceleratore, infatti il Craiova la mette sulla corsa ma appena rallenta emerge la differenza. I rossoneri soffrono poco e solo quando si complicano la vita da soli. Donnarumma conferma che le uscite non sono il suo forte, ma non viene castigato in un paio di occasioni. Dopo un'ora la spia della riserva è accesa, Montella la gestisce con i cambi: il primo è Andrè Silva, il grande escluso, il colpo da quaranta milioni spedito in panchina per fare spazio a baby Cutrone. Il portoghese non punge. Dentro anche l'ex atalantino Conti per una spruzzata di difesa a tre che serve a congelare una vittoria di misura e conferma che sarà una squadra camaleonte, con tanti moduli, e che per ora ha la sola colpa di tirare poco.

Il primo passo per tornare grande non è un caso che il Milan lo muova in Europa, il suo habitat naturale. Non solo fatti, ma anche battute da grande. Come quella che Fassone avrebbe fatto a Jorge Mendes su Cristiano Ronaldo nell'incontro in Sardegna. In ballo c'erano Renato Sanches, Diego Costa ed El Ghazi, ma l'ad rossonero a un certo punto avrebbe scherzato su CR7. Per i tabloid inglesi addirittura avrebbe chiesto al potente agente di tenerlo aggiornato se la stella portoghese dovesse decidere di lasciare il Real Madrid. Una battuta. Ma anche questa fa capire che il Milan è tornato a pensare in grande.

Oltre a tornare a respirare l'aria d'Europa.

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