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Roma in controtendenza L'Olimpico con barriere e le curve segmentate

Barriere che cadono, barriere che vengono rialzate. Gli stadi liberi da impedimenti restano, almeno in Italia, un'utopia. A Firenze, Udine, La Spezia, Reggio Emilia e Modena (tanto per citare gli ultimi esempi virtuosi) si sta lavorando per combattere ogni divisione, confidando in un'aumentata coscienza degli spettatori. In controtendenza, lo stadio di Roma che pure ha ricevuto dall'Uefa l'eccellenza delle cinque stelle come fa notare il Coni. Troppo insicuro almeno quando giocano Roma e Lazio, nell'ultima stagione numerosi episodi all'interno dell'Olimpico hanno messo a repentaglio il regolare svolgimento delle partite e l'incolumità degli spettatori. Osservate speciali le curve dell'impianto romano tanto che il prefetto Gabrielli ha già approvato il nuovo piano sicurezza: barriere centrali a dividere le zone del tifo più caldo con la perdita di oltre un migliaio di posti per settore - e il conseguente strascico di polemiche per chi ha già sottoscritto l'abbonamento -, barriere più alte per separare ulteriormente le curve e i distinti. «Senza queste modifiche, niente partite», l'aut aut di Gabrielli che già un mese fa aveva annunciato il pugno duro parlando di un Olimpico «imbuto, quindi indifendibile».

Roma quindi sarà costretta ad innalzare barriere invece che abbatterle e a creare quella parcellizzazione dei settori che servirà anche a favorire l'identificazione dei facinorosi da stadio. I lavori di adeguamento dovranno arrivare nelle prossime settimane, con il classico balletto di chi dovrà pagare i costi già iniziati: il Coni si appella alla legge Pisanu del 2005, secondo la quale le modifiche strutturali sono a carico degli usufruenti l'impianto, il club giallorosso e quello biancoceleste storcono la bocca. Anche se le barriere non saranno permanenti e riguarderanno solo le partite delle due squadre romane. Niente barriere, quindi, per il Sei Nazioni di rugby, per il Golden Gala di atletica o per il match della Nazionale di calcio (il 13 ottobre l'Olimpico ospiterà Italia-Norvegia) o ancora per concerti e spettacoli. L'altra novità saranno le barriere (o meglio sarebbe chiamarli corridoi) anche nei settori di filtraggio e prefiltraggio dell'Olimpico per evitare «ingressi» sgraditi nell'impianto, visto che ci sono stati episodi sgradevoli - vedi l'esposizione di striscioni offensivi - nel corso dell'annata calcistica.

Resta il fenomeno tutto italiano di gabbie e divisioni, che continua ad allontanarci dagli impianti dei paesi più importanti d'Europa. C'è da capire se anche questo antidoto basterà per fermare i violenti da stadio.

Di sicuro l'aspetto romantico del tifo è già da anni nel dimenticatoio.

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