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Roma a due facce a Leverkusen

Per venti minuti è sembrato di rivedere la pellicola di Borisov: imbarazzanti errori difensivi, centrali tagliati a fette, ingenuità clamorose

Roma a due facce a Leverkusen

Chissà se e quanto peseranno questi due punti persi: Garcia se lo starà già chiedendo, di certo la sua Roma ha mostrato una discontinuità sconcertante in 90’ che definire folli è il minimo. Per venti minuti è sembrato di rivedere la pellicola di Borisov: imbarazzanti errori difensivi, centrali tagliati a fette, ingenuità clamorose. E due gol subiti, da Hernandez. Poi dottor Jekyll ha lasciato posto a mister Hide e la Roma ha mostrato il suo volto migliore: la grinta di De Rossi, autore della prima doppietta della sua carriera in Champions League, la classe di Pjanic (ennesima punizione-capolavoro), quindi il timbro di Iago Falque su invito al bacio di Gervinho. A quel punto mancava poco più di un quarto d’ora, sarebbe bastato avere una gestione ’maturà del pallone: e invece un paio di palloni sanguinosi persi a centrocampo, una magia di Krampl e l’ennesima amnesia difensiva (Digne) hanno permesso a un Bayer Leverkusen fin lì tramortito di trovare un incredibile 4-4. Che, per pochissimo, non si è trasformato in un tragico, per la Roma, 5-4, nel contropiede finale di Hernandez. Bisognerà vincere all’Olimpico contro il Bayer, bisognerà soprattutto vedere una Roma concentrata per l’intero match. Altrimenti gli ottavi saranno nuovamente un miraggio. ome a Borisov, l’avvio è da film horror: Torosidis ’regalà un rigore (braccio largo), Rudiger dimentica Chicharito e allora in 19’ la Roma è sotto di due gol, doppietta proprio di Hernandez.Difesa imbarazzante, con Garcia che ha riproposto il tedesco al posto di Castan al fianco di Manolas e Torosidis e Digne sulle fasce; ancora panchina per Dzeko, Salah e Gervinho con Florenzi in avanti. Va detto che tra il primo (4’) e il secondo gol (19’) delle Aspirine, la Roma colleziona un paio di occasioni interessanti ma Leno ci mette del suo per evitare il momentaneo pari. La Roma però è in gara e De Rossi ci mette di nuovo il suo timbro: su un’azione da corner, servito da Manolas, il capitano trova sotto porta il tocco sporco, ma maledettamente importante, che riapre i giochi (29’). Anche se dietro si balla ed Hernandez ’rischià la clamorosa tripletta schiacciando troppo il pallone sul cross di Bellarabi. Al 34’ Kassai, che forse aveva da poco risparmiato l’espulsione a Nainggolan, lascia correre su un contatto evidente in area tedesca tra Gervinho e Papadopoulos. Le proteste costano il giallo a De Rossi, che però ha un feeling particolare con il gol e trova il 2-2 con il ginocchio sulla punizione di Pjanic. Garcia tira un grosso sospiro di sollievo, per Capitan Futuro tre reti in quattro giorni e la Roma esce fuori dall’incubo. Al rientro giallorossi ancora pericolosi su punizione: Donati, terzino scuola Inter, sfiora l’autogol anticipando lo spauracchio De Rossi. Gervinho si mette in proprio con un’accelerazione delle sue, ma Leno dice no. Nulla può però il portiere tedesco sulla pennellata di Pjanic, ormai implacabile su punizione (dubbia): la Roma mette la freccia e la BayArena è ammutolita. Provano a rianimarla Calhanoglu e il neoentrato Brandt, ma Szczesny si salva. Pericolosissima la Roma in contropiede: Leno è super su Florenzi, sulla respinta per Iago Falque, da poco subentrato a Salah, solo la traversa. Sono solo le prove generali per quello che accadrà al 73’: Gervinho taglia in due la difesa rossonera, perfetto l’assist per Iago che firma il poker. È fatta? Macchè. Krampl indovina la traiettoria perfetta, Mehmedi impatta il pallone del 4-4. E in contropiede Hernandez va vicinissimo al 5-4.

Sarebbe stato troppo per una Roma bella e sprecona.

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