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Roma, il Lione ti sorride. Ma Spalletti non ci crede

Europa League, a casa loro i giallorossi vinsero nel 2007. Il tecnico frena: "Vedo ombre ovunque"

Roma, il Lione ti sorride. Ma Spalletti non ci crede

Roma - Dal sogno di un piccolo «triplete» all'incubo di un'altra stagione con «zero titoli» il passo è breve, e le prospettive della Roma sembrano improvvisamente cambiate dopo le sconfitte con Lazio e Napoli. In questo momento la strada più sicura per arrivare ad alzare un trofeo sembra quella dell'Europa League dove tutti i bookmakers indicano i giallorossi come secondi favoriti dopo il Manchester United, quindi la partita di stasera a Lione assume un'importanza che fino a dieci giorni fa non avrebbe avuto.

«Io non partecipo al disfattismo che c'è intorno alla Roma - si ribella Spalletti -, abbiamo perso due partite contro squadre fortissime e fanno male, ma tutto è ancora a portata di mano. Vedremo alla fine chi avrà ragione». Il sorteggio non è stato fortunato, se escludiamo i Red Devils di Mourinho il Lione è quanto di peggio potesse capitargli e per giunta alla fine di un ciclo di sfide tanto dure quanto ravvicinate. «Li abbiamo visti in Champions contro la Juve - conferma Spalletti -, sarà difficile anche perché negli ultimi anni il livello del calcio francese è cresciuto. Giochiamo fuori casa e dovremo cercare subito la vittoria, però senza perdere equilibrio e senza concedere il campo aperto a giocatori come Lacazette».

Anche se si giocava in un altro stadio (da poco più di un anno il vecchio Gerland è stato sostituito con un modernissimo impianto da 60mila posti) a Lione Spalletti ci ha già vinto: era il 2007, e dopo lo 0-0 dell'andata la sua Roma staccò il biglietto per i quarti di Champions vincendo in Francia grazie a un gol di Totti e a un capolavoro del brasiliano Mancini. Gli chiedono se e quanto sia cambiato in questi dieci anni e il tecnico romanista ne approfitta per togliersi l'ennesimo sassolino dalle scarpe: «Sono peggiorato in tutto, sono più nervoso, vedo ombre ovunque. È giusto il messaggio che qualcuno di voi ha mandato a Pallotta prima che io tornassi: presidente, è una persona pericolosa, non lo prenda». Un altro segnale di insofferenza, insomma, che arriva in un momento delicato anche per il possibile rinnovo del suo contratto.

Sul futuro non si sbilancia neanche Nainggolan («sono felice alla Roma e mi piace giocarci, tutto il resto si vedrà») che neanche stasera dovrebbe avere un turno di riposo.

Nonostante i segnali di stanchezza affiorati nell'ultima settimana, probabilmente Spalletti si affiderà ancora alla Roma dei titolari cambiando solo il portiere - in coppa gioca Alisson - e sostituendo lo squalificato Rudiger con Juan Jesus.

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