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Roma-Milan, Fattore L

Lukaku a Milano fece la sua miglior gara con DDR, Leao uscì tra i fischi. Sono gli uomini chiave per volare in semifinale di Europa League

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Nel percorso che porta alla felicità (così l'hanno definito ieri il capitano giallorosso Pellegrini e il suo tecnico De Rossi) c'è il secondo round del derby europeo. Roma contro Milan, sfida di qualità, di tanti duelli in campo a iniziare dai portieri e in panchina con due tecnici (De Rossi appunto e Pioli a un'importante crocevia stagionale, forse più decisivo per il futuro del milanista), ma anche del fattore L. L come Lukaku e Leao, già di fronte nei venti minuti finali della seconda sfida tutta milanese del 2023, lasciapassare per l'atto conclusivo di Champions. Il belga era al capolinea della sua avventura interista, il portoghese - che giocò solo il ritorno per un infortunio - non riuscì a mettere il suo sigillo nel confronto con i nerazzurri.

Sette giorni fa a San Siro Rafa è stato disinnescato dalla mossa di De Rossi (la cerniera Celik-El Shaarawy sulla destra) e nel momento della sostituzione era stato pure fischiato - ma non dalla Curva -, segno di un'altra notte negativa. «Ero deluso ma se sbaglio cerco sempre di tornare più forte - ha detto ieri il 10 rossonero -, in casa del Sassuolo volevo dare la risposta giusta, ho ritrovato fiducia, la gioia di fare bene e di aiutare i miei compagni, anche se non abbiamo vinto. A Roma dobbiamo cominciare forte, provare a fare gol nei primi minuti e poi giocare come una finale».

E se per Lukaku - a secco all'andata nonostante i cinque gol realizzati in carriera al Milan - l'Europa League è stato sempre il giardino di casa (27 reti in 43 gare tra Anderlecht, Everton, Inter e Roma, sette quest'anno e tre in meno del bomber del torneo Aubameyang), per Leao c'è un bilancio di appena 4 gol in 13 partite nella competizione, anche se tre (con altrettanti assist) sono arrivate proprio in questa stagione e nella fase a eliminazione diretta dopo la «retrocessione» dei rososneri dalla Champions.

Big Rom, rinfrancato dal gol di Udine arrivato dopo quasi un mese e mezzo di astinenza, insegue il traguardo dei 300 gol in carriera: gliene manca uno, può essere la notte giusta per farlo. Gabbia - che lo annullò nell'ultimo confronto del 14 gennaio, quello costato a Mourinho la panchina - e Tomori permettendo. Leao ha segnato un gol decisivo in casa della Roma nell'ultima sfida di campionato a settembre, quella in cui Lukaku debuttò con i giallorossi. In serie A ha fatto centro nelle ultime tre gare, fornendo anche un assist a Loftus-Cheek. «Non abbiamo mai vinto solo per merito di Rafa e nemmeno perso solo per colpa sua, cerchiamo di migliorare di squadra», così Pioli alla vigilia.

Per entrambi il futuro italiano resta in bilico: difficile il riscatto dal Chelsea per il belga anche se dovesse arrivare la qualificazione Champions; sirene sempre accese per il portoghese soprattutto dalla Premier nonostante il contratto fino al 2028.

Intanto vogliono regalare un trofeo alle proprie squadre: solo uno, però, potrà farcela.

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