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La Roma va a pieni giri ma solo con un autogol

Decisiva la deviazione del portiere Sepe sul tiro di Nainggolan. Giallorossi sottotono

La Roma va a pieni giri ma solo con un autogol

C'è una strana coincidenza nel debutto esterno delle due favorite per il titolo. Due settimane fa la Juventus aveva vinto a Verona con un autogol del difensore Biraghi, ieri la Roma ha ottenuto i tre punti a Empoli con il tocco di schiena del portiere toscano Sepe. La sola differenza tra i due colpi esterni «fortunati» è che i bianconeri avevano dominato il match, mentre i giallorossi hanno sofferto a lungo pur creando comunque le migliori occasioni. La morale è che comunque le grandi squadre, alla fine, portano a casa il bottino pieno.

Tre punti pesanti, sia dal punto di vista della classifica sia da quello del morale alla vigilia dell'esordio europeo, per la truppa di Garcia. Che applica un inevitabile turnover, pur avendo dichiarato di non aver pensato affatto al Cska Mosca, ma che alla fine soffre più il pressing di un Empoli deciso a vendere cara la pelle. «Sarà un campo difficile per tutti, importante vincere in queste occasioni», ammonisce Nainggolan, ancora una volta uomo decisivo dopo la bella prova al debutto con la Fiorentina. È la sintesi perfetta di un match nel quale la Roma ha la meglio con un pizzico di fortuna e la tigna giusta per mettere in cascina punti preziosi nel cammino ambizioso di questa stagione.

C'è il doppio ex in tribuna, quello Spalletti che ha guidato in campo e in panchina l'Empoli in A e la Roma, da tecnico, a 90 minuti dallo scudetto. Giallorossi spaesati già all'inizio per l'atteggiamento dell'Empoli: squadra molto corta che attua un pressing costante e lascia spazi agli avversari solo sulle fasce che i giallorossi sfruttano a tratti. Ecco che la truppa di Garcia, in inferiorità numerica in mezzo al campo, non riesce a mostrare il suo consueto possesso palla. Pjanic, alla centesima con la maglia della Roma, appare avulso dal gioco e in un'occasione perde un pallone che fa rischiare i compagni della difesa, mentre De Rossi - il cui ingaggio è più alto di tutto il gruppo di Sarri - deve badare alle insidiose incursioni del veloce Verdi, scuola Milan.

Non è facile per la difesa romanista rimanere alta sulla pressione dell'Empoli che colleziona una lunga serie di corner, comunque improduttiva. Resta il fatto che quando i giallorossi riescono ad arrivare dalle parti di Sepe, sono pericolosi: vedi il tiro di Florenzi, ben deviato dal portiere o l'azione che porta al palo di Maicon e alla più che sospetta deviazione di braccio in area di Tonelli sul tiro di Pjanic. E in chiusura di tempo, l'azione che cambia l'esito della partita, con il tiro di Nainggolan - ancora una volta tra i migliori in campo come contro la Fiorentina - che colpisce prima il palo e poi la schiena del portiere Sepe. «L'Empoli non aveva niente da perdere - così Garcia -, per fortuna abbiamo studiato bene la partita, concendogli pochi calci piazzati, situazioni sulle quali sono pericolosi e li abbiamo messi in difficoltà sfruttando le fasce e tirando da fuori. Non sono preoccupato, anche se abbiamo perso troppi palloni nel primo tempo e nel secondo non abbiamo mai sfruttato la profondità. Se Maicon avesse segnato il secondo gol saremmo stati più tranquilli».

Il riferimento è all'occasione che il brasiliano spreca davanti al bravo Sepe, nel momento in cui la Roma arriva con più facilità al tiro. Sarri, che sarà espulso per le vivaci proteste dopo un contatto in area tra Mchedlidze e Manolas, inserisce forze fresche ma la partita resta in bilico solo perché i giallorossi sbagliano parecchio in fase di impostazione. Le energie di tutti vengono meno e la parata di De Sanctis sul georgiano è l'unico vero rischio per la Roma.

Sei su sei per la Roma, l'inizio giusto per alimentare le sue legittime ambizioni stagionali.

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