Ronaldo fa il record dei gol, ma non per l'Uefa

Il Pallone d'oro sul tetto della Champions league. Per tutti ma non per l'Uefa. Stranezze di un calcio che cerca di vivere di statistiche come gli sport americani ma non ci riesce proprio. È la storia di Cristiano Ronaldo e di un record che in America farebbe storia, riempirebbe pagine e pagine di giornali, verrebbe celebrato persino dai tifosi avversari. Già, perchè negli Stati Uniti tutti sanno quando un quarterback batte il record dei touchdown, o un battitore quello dei fuoricampo o un pivot quello dei rimbalzi. Nel vecchio continente no: capita che uno dei più grandi di tutti i tempi, Cristiano Ronaldo appunto, eguagli un altro fenomeno come Raul nei gol segnati in Champions e bisogna fare dei distinguo. Anzi, è lo stesso ente che dovrebbe regolare questi record a fare le pulci all'impresa. Non perchè a CR7 sia stato attribuito un gol che invece è un'autorete, ma semplicemente perchè l'Uefa non riconosce a Ronaldo un gol segnato nel 2005 con la maglia dello United contro il Debrecen nel turno preliminare, che l'Uefa non ritiene degno dello stesso valore di una gara dei gruppi.

L'Uefa stessa, insomma, sembra voler proteggere la sacralità del suo torneo esclusivo, dal resto delle partite che servono a comporre gli otto gironi delle elette. Si vuol difendere il valore delle reti nella fase di élite, come se i gol segnati contro squadre che escono ai primi turni fossero meno nobili... Ma con questo criterio non si potrebbero nemmeno associare i gol di Di Stefano e di Eusebio a quelli di Raul, Ronaldo e Messi, perchè loro segnavano contro maltesi e lussemburghesi, anche se giocavano molte meno partite ma ognuna era decisiva per andare avanti, non come adesso che paradossalmente si potrebbe vincere la coppa anche dopo aver perso in casa per 7-1. Ma anche i gol segnati nei preliminari possono servire a vincere la Champions. Nel 2006-07, l'anno dell'ultimo trionfo del Milan, i rossoneri si qualificarono alla fase a gruppi eliminando la Stella Rossa con due gol di Inzaghi, uno all'andata e uno al ritorno.