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Sarri pensa all'antidoto del dopo Milik

La punta resterà fuori 5 mesi, stasera con il Feyenoord i titolarissimi. Poi le nuove mosse tattiche

Sarri pensa all'antidoto del dopo Milik

Napoli - Non è tempo di crogiolarsi. Il Napoli capolista in campionato viaggia tra la rabbia Milik e il sogno Champions: emozioni forti, così come le speranze. Baci e abbracci al bomber jellato, oltre alla marea di sms e di tweet che hanno riempito la triste giornata di Arkadiusz. Check-in di mattina presto a Villa Stuart, la conferma dallo specialista del ginocchio Mariani: «Rottura del crociato anteriore, subito in sala operatoria».

Un'ora sotto i ferri, è stato un intervento più complesso rispetto a quello di un anno fa perché come ha spiegato il dottor Mariani «più complesso è stato l'infortunio». In pratica, si sono dovute ricostruire varie parti del ginocchio. Risposta evasiva alla madre di tutte le domande: tempi di recupero? «Dipende, diciamo dai quattro ai sei mesi». Potrebbe scapparci la sorpresa sotto l'albero natalizio ma questa volta filtra meno ottimismo: nella prima fase rieducativa, il calciatore dovrà caricare molto sul ginocchio operato un anno fa, quindi meglio non forzare.

Maurizio Sarri l'ha buttata sul filosofico anche se non ha fatto a meno della battutina polemica: «Non voglio piangermi addosso, troveremo il modo per rimediare. Ma il ragazzo è stato sfortunatissimo, stava tornando in grande condizione. E se l'infortunio di Milik non fosse anche colpa del manto erboso di Ferrara? L'avevo detto che quello era un campo indegno». Dodici mesi fa s'inventò Mertens centravanti, idea geniale che sta facendo la differenza. Come fare quando il belga matto dovrà tirare il fiato? Soluzioni interne, scartata l'alternativa di andare a pescare qualche svincolato. Quindi Callejon più di Ounas falso nueve e maggior minutaggio a Giaccherini sull'out destro. A gennaio, poi, entrata a gamba tesa sul mercato: o l'arrivo anticipato di Inglese, acquistato in estate e lasciato in parcheggio al Chievo fino a giugno, oppure un forte investimento, dipenderà dalla posizione di classifica e dalla Champions. Il colpo sarebbe Cavani, che ha rotto con il Psg e che tornerebbe in Italia solo se la chiamata arriverà da Napoli.

Travolto dal caso Milik, non è che l'ambiente abbia riservato il giusto risalto al Feyenoord, seconda tappa del cammino europeo. Scontro tra sconfitte al primo turno, e proprio per questo motivo decisivo. I campioni d'Olanda sono oggi il frutto dell'ennesima rivoluzione societaria che ha puntato sui giovani e il campionato non li segnala in condizioni eccellenti. Guai a farlo notare a mister Sarri: «I nostri avversari corrono, sono vivi e ci renderanno la vita dura. Toglierò dal campo quelli che mi sembrano stanchi, viceversa ce ne sono altri che non hanno lanciato segnali di stanchezza e questa è un'ottima cosa. Penso che non andremo oltre i 3-4 cambi rispetto al match di Ferrara».

Scontate le conferme di Reina, Ghoulam, Callejon, Mertens, Insigne e Koulibaly. Rientra Albiol in difesa, Diawara lascerà a Jorginho il comando delle operazioni, supportato dal dinamismo di Allan a destra e dalle geometrie di Hamsik a sinistra. Niente sold-out al San Paolo: le curve a 35 euro sono un prezzo folle.

Infatti domenica contro il Cagliari costeranno tre volte di meno.

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