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Sarri sospeso due turni E il tormentone continua

Il Napoli sul tecnico: "Mai dubitato del suo spessore umano". Moratti: "Mancini coraggioso, si è offeso per conto terzi"

Sarri sospeso due turni E il tormentone continua

L'ennesimo episodio di becerume, che sta avanzando con una forza d'urto del tutto particolare nel nostro calcio, si chiude (almeno per ora) con l'esito annunciato. La lite di Napoli-Inter, secondo il giudice sportivo Tosel, vale due giornate di stop da scontare in coppa Italia e 20mila euro di multa per Maurizio Sarri «per avere pesantemente insultato» Mancini senza alcuna discriminazione di sorta, e 5.000 euro di ammenda per il tecnico nerazzurro, reo di aver «tenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell'allenatore della squadra avversaria che l'aveva insultato».Al di là delle sentenze sportive, i due allenatori si porteranno dietro questa vicenda per molto tempo. E sarà inevitabile che in futuro negli stadi di tutta Italia l'episodio verrà ricordato in maniera colorita o offensiva. Intanto Sarri e Mancini stanno già cercando di voltare pagina, pensando ai prossimi impegni sportivi: la trasferta di Genova per il Napoli, il trittico Carpi-Juve-Milan per l'Inter. E il club di De Laurentiis, che non farà ricorso alla squalifica, ha rotto il silenzio con un comunicato: «Mai dubitato dello spessore umano e culturale del nostro allenatore e il suo pentimento, ripetutamente manifestato, attesta di nuovo le sue qualità personali. Auspichiamo che l'allenatore dell'Inter possa accogliere le scuse».D'altronde il patron del Napoli si era già schierato con il suo tecnico, decidendo di non prendere provvedimenti dopo essersi confrontato con Sarri. Che ha ricevuto il Tapiro d'oro ribadendo: «Un'offesa dettata dalla rabbia. Ho chiesto scusa a Mancini e agli omosessuali, non sono omofobo. In campo, sotto stress, può succedere. La prossima volta cercherò di stare zitto, per carattere ogni tanto mi scappa qualche parola di troppo», le sue parole all'inviato di Striscia.Ad Appiano Gentile la decisione di Tosel è stata accolta senza sorpresa. Anche se Mancini, pur concentrato sul campo, è rimasto infastidito da chi ha ricordato quel precedente a Firenze nel 2001 quando, secondo La Gazzetta dello Sport, offese nello stesso modo un suo giornalista. Il tecnico querelerà il quotidiano e anche il giornalista (che ha confermato la sua versione), avendo un testimone che può provare il contrario. E ha affidato il suo pensiero alla Rete: «Le esternazioni di Napoli sono semplicemente in linea con la mia storia e cultura calcistica. Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto. Si stanno creando fazioni che spostano l'attenzione dal vero problema, per questo vorrei che si mettesse un punto a questa storia troppo strumentalizzata. E a proposito dell'episodio di 15 anni fa, sottolineo che non ho utilizzato quel termine perché non ha mai fatto parte del mio linguaggio. Ribadisco la mia delusione, ma ora la concentrazione torni ora sui nostri obiettivi sportivi». Il tweet dell'Inter chiude il cerchio: «Sempre dalla parte di Mancio, dentro e fuori dal campo». A spezzare una lancia per Mancini l'ex presidente Moratti: «Ha dato prova di civiltà e coraggio con una denuncia esplicita di quanto successo davanti a tutti.

Si è offeso per conto di terzi, è una persona civile».

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