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Il Sassuolo nell'inferno di Belgrado cerca il pass

Vanni Zagnoli

L'Europa League del Sassuolo è lì, può anche permettersi di perdere con due gol di scarto o persino per 4-1 per evitare i tempi supplementari. Stasera (ore 20,30, Sky Sport 1 Hd) i neroverdi partono dal 3-0 di Reggio Emilia, dove la Stella Rossa era stata pericolosa una sola volta, nel finale, è per questo che il 4-0 è quotato dalla Snai a 100.

A Belgrado comunque i serbi si trasformano, in uno degli stadi più affascinanti al mondo, il Marakana, che nel 1975 ospitò 110mila spettatori per la partita contro gli ungheresi del Ferencvaros. Da una ventina d'anni la capienza è scesa a 55mila, comunque è in grado di irritire gli emiliani, solo alla quarta partita in coppa. Adesso l'impianto si chiama Rajko Mitic, è dedicato al ct vicecampione d'Europa nel 1968 a Roma nella finale bis contro l'Italia. Aveva ospitato una semifinale e la finale dell'Europeo 1976, vinto dalla Cecoslovacchia ai rigori sulla Germania, con il famoso cucchiaio di Panenka, e la prima finale di coppa dei Campioni della Juve, sconfitta nel 1973 dall'Ajax per 1-0. All'andata era in curva il terribile Ivan Bogdanov, che fece sospendere Italia-Serbia a Genova, e anche stasera potrebbe essere lui a dirigere i cori dei delije, ovvero eroi, che cantano ininterrottamente durante le gare.

Vengono in mente i 7 gol subiti per due volte dall'Inter, ma era un altro Sassuolo, adesso è maturo anche fuori casa. Di Francesco è sereno al punto da rinunciare a due titolari, per turnover, come se la partita di Palermo (vinta) fosse più difficile di questa. Non ha convocato Gazzola, a destra dovrebbe debuttare lo spagnolo Pol Lirola, vicecampione d'Italia Primavera con la Juve e vincitore del torneo di Viareggio. In avanti rinuncia a Defrel, il francese pericoloso quanto impreciso sottoporta, per affidarsi a Falcinelli.

Il trascinatore resta Berardi, il calciatore italiano più in forma dell'estate, con 5 gol in 4 partite e vicino al debutto in nazionale.

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