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Scamacca, dalla Dea all'Italia ora vede doppio in Europa

Raddrizzato da Gasp all'Atalanta, coi gol spinge i nerazzurri e solletica i sogni azzurri di Spalletti per Euro 2024

Scamacca, dalla Dea all'Italia ora vede doppio in Europa

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Adesso ha finalmente l'età. E con l'età giusta per evitare colpi di testa ha anche il piedino caldo che spalanca il cuore degli atalantini alla speranza di una finale europea alla portata e riscalda quello di Luciano Spalletti alla ricerca disperata di un numero 9 per la sua Italia. Gianluca Scamacca ha 25 anni compiuti a gennaio e un curriculum che promette scintille per le prossime settimane, le più interessanti di tutta la sua attuale carriera. Occhio ai numeri (16 gol totalizzati in stagione, più 1 in azzurro e 4 assist, 9 centri concentrati nelle ultime 11 partite a dimostrazione di un crescendo di condizione), dopo quel tormentato incipit di stagione scandito da qualche accidente e soprattutto dal complesso apprendistato ai metodi del Gasp.

Sembra proprio capovolto il mondo di questo giovanotto che ha la dinamite nei piedi, qualche tatuaggio di troppo lungo il collo e la garanzia di partecipare al prossimo europeo con l'etichetta della sorpresa. Già perché dopo l'esclusione - a mò di lezione - dal viaggio azzurro negli Usa durante il mese di marzo, adesso la sua partecipazione alla spedizione tedesca non è garantita solo dai gol ma anche da qualche scatto fotografico istituzionale (lui, Chiesa e Frattesi con le nuove divise del club Italia, una azzurra, l'altra bianca, seduti al tavolo) che conferma la scelta del ct.

Gli parlò chiaro qualche tempo fa. «Niente playstation per chi viene con noi» tuonò Spalletti e il messaggio arrivò al giovanotto che si fece scoprire, durante un precedente raduno, sveglio fino alle 4 del mattino. Adesso che ha l'età è forse maturo per cogliere al volo anche i cicchetti del suo principale precettore, Gasperini cioè che continua a stimolarlo e a chiedergli di non fermarsi al gol, tipo quello di Marsiglia, arrivato nei primi minuti, lasciato solo da Murillo il suo presunto angelo custode. In quelle condizioni, Scamacca è uno che non perdona come hanno capito anche a Liverpool qualche settimana prima. «Mi aspetto qualcosa di più da lui» è il giudizio col quale il tecnico dell'Atalanta ha recensito la sua prova spiegando la sostituzione senza frasi al miele, che possono produrre un effetto vizioso nella testa di Gianluca che è già passato dalle parti di Sassuolo e Genoa tradendo gigantesche aspettative.

Se l'Atalanta può anche permettersi di richiamarlo in panchina perché ha soluzioni alternative, Spalletti sa benissimo che quella è la sua arma migliore e da lui deve attendersi non soltanto la prodezza balistica, la stoccata decisiva ma anche una fattiva collaborazione.

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