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Scarti e falliti di ritorno, vola basso la serie A

Falliti di ritorno in cerca di improbabili rivincite. Scarti che qui passano per fuoriclasse. Eccolo il calciomercato italiano dal particolare metro di giudizio. Delle due l'una: o i nostri presidenti/allenatori non capiscono granché di calcio, oppure giocano d'azzardo inseguendo incubi.

Prendiamo Kondogbia. Alla vigilia di Monaco-Juve ci fosse stato uno a dire «occhio a quello lì». E Infatti se ha toccato tre palloni (e scagliato un tiro) nelle due partite di Champions è grasso che cola. Non solo. Nessuno ha notato quanto fallimentare fosse stata la permanenza al Siviglia: cacciato dopo 40 presenze e una sola rete. Lasciamo perdere i giudizi degli editorialisti di Marca sul fallace tocco di palla. Ma, siccome l'ha preso l'Inter è un «fenomeno».

Tranquilli che la lista dei campioni che (qui) fanno sognare è lunga. Certi campioni come Jovetic, reduce da mesi di panchina al City. Lui dice che è colpa degli infortuni. In Inghilterra dicono che è scarso. Non tira e non segna. Eppure Yo-Yo da noi ha ancora credito e l'Inter è pronta a sganciare. L'Inter farà le cose in «grande». E punta anche al giovane Salah. L'ex scaldapanchine del Chelsea che dopo due partite in A era diventato il nuovo Lionel alla faccia di Mourinho. Poi abbiamo scoperto che il Messi egiziano è solo egiziano. Per fortuna (per lui) c'è Tohir. E perché, vogliamo parlare di Balotelli? A Raiola non resta che sperare che qualche squadra turca ci caschi anche stavolta. Tanto gli basta una partita decente per tornare Supermario. E poi c'è Jackson Martinez, stella sfuggita a Galliani. Il colombiano ha preferito andare all'Atletico Madrid, ma sembra che il Milan abbia perso Iniesta. Lasciamo stare.

E che dire di certi campioni come Boateng, più bravi a scolpire creste che a stoppare una palla. In Germania se ne sono accorti in tempo, lo Shalke lo ha messo fuori rosa e lui si è offeso. Cerca riscatto qui da noi. E ti pareva: Boa 2 la vendetta. E poi c'è Cavani, che in Italia è sempre stato davanti a uno come il compare Suarez. Siamo italiani e ci piace solo il Matador. Cavani, che appena parte la musica di coppa scompare come per incanto. Come Ibra, specialista nel contare nulla in Champions. È un sogno della Juve. Per fortuna (ma non ci riguarda) che ci sono quelli veri, di campioni. Uno è italiano, gioca in Francia e si chiama Verratti.

Interessa «solo» a Real e Barcellona. Che ne sanno loro di calcio?

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