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Gli schiaffi scozzesi riscoprono l'Italietta

Edimburgo«Partita a senso unico», dice Sergio Parisse sconsolato e non gli si può dar torto. A Murrayfield scende un'altra Italia, sfilacciata, inerme di fronte alla grande aggressività degli highlanders. Finisce con una legnata: 34 a 10, quattro mete a una, quella di Zanni prima dell'ultima curva. Nello spogliatoio azzurro alla fine non vola una mosca. Nella testa degli azzurri le immagini della festa dell'Olimpico dopo il trionfo sulla Francia sono solo un ricordo. Questa volta è la Scozia a salire in cattedra. Si dimostra la squadra migliore, organizzata in mischia, feroce sui punti di incontro dove gli azzurri – dice ancora Parisse – «hanno sfiorato il ridicolo».
E poco importa se due delle quattro mete scozzesi arrivano una su un pallone intercettato da Stuart Hogg con successiva galoppata verso la meta e l'altra da un furto con destrezza di Lamont che sotto gli occhi delle guardie azzurre recupera l'ovale al fianco del raggruppamento e piazza il quarto sigillo di giornata. E' un'Italia che non sa interpretare la sfida. Segue la filosofia di Brunel, muove il pallone ma in campo non c'è la stessa qualità messa in mostra contro la Francia. Mancano di lucidità gli azzurri, soffrono la difesa aggressiva allestita da Scott Johnson con Orquera che, nel mirino delle terze linee scozzesi, stavolta non cammina sulle acque.
L'arbitro non ci dà una mano nei continui fuorigioco sui raggruppamenti ma si tratta di un'alibi, nulla di più. E' l'Italia che lascia la testa negli spogliatoi e forse anche un po' di presenza fisica. Peccato, perché sulla conquista gli azzurri ci sono. Meno in mischia ordinata, complice la trappola preparata da Massimo Cuttitta che annulla la superiorità della prima linea azzurra. La svolta del match arriva alla mezzora ma i sintomi che la giornata non sarebbe stata favorevole si vedono sin dalle prime battute. Laidlaw sblocca il tabellone, Botes fa gli straordinari andando a prendere per i capelli Matt Scott lanciato verso la meta. Dentro o fuori, può essere l'occasione per invertire l'inerzia del match e invece diventa il momento in cui l'interruttore della Scozia va su “on”. Jackson lancia Visser sullo stretto e le leve dell'ala di casa fanno la differenza nel duello contro il mediano azzurro.
Pensi che qualcosa può cambiare quando Orquera spedisce tra i pali il calcio che muove il tabellone azzurro prima di andare al riposo. Ma l'Italia tradisce nella ripresa. In apertura è Scott che colpisce finalizzando una bella trasformazione per linee esterne con la difesa azzurra tagliata fuori da un blocco su uno sbiadito Gonzalo Canale. Quattro minuti più tardi la meta di Hogg, poi Lamont e Zanni innescato da Parisse con una deliziosa chiamata all'interno. Meta di consolazione al termine di 80 minuti senza attenuanti.
Occasione persa, quella di Murrayfield. Aspettando tra due settimane il Galles che dopo aver perso in casa contro l'Irlanda si prende il lusso di bastonare a domicilio la frastornata Francia (16 a 6), favorita della vigilia ma evidentemente ancora sotto choc per il ko dell'Olimpico e sempre a secco di vittorie.

Tra due settimane non sarà facile ma - come dice Brunel - «l'ambizione di domani è figlia della delusione di questa serata scozzese».

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