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Caso Schwazer al Tas il 4 agosto a Rio. "Mi hanno rubato chance di vincere l'oro"

Il Tas ha spostato a Rio, il 4 agosto, l'udienza finale sul ricorso di Alex Schwazer. Donati: "Decisione vile e arrogante. È finita"

Caso Schwazer al Tas il 4 agosto a Rio. "Mi hanno rubato chance di vincere l'oro"

Il nuovo caso doping che vede coinvolto Alex Schwazer non sarà più discusso a Losanna, con l’arbitrato che inizialmente era stato fissato per mercoledì 27 luglio. Se ne occuperà il 4 agosto, in Brasile, una commissione ad hoc del Tribunale arbitrale dello sport (Tas). Profonda delusione nello staff dell'atleta di Vipiteno. "La federazione internazionale di atletica - dichiara Sandro Donati, allenatore dell'azzurro, in un'intervista ai microfoni di Premium Sport - ha portato a compimento un piano di eliminazione nei confronti di Schwazer che è stato studiato a tavolino fin dal primo gennaio, quando ha programmato uno strano controllo antidoping: una sorta di bomba a orologeria che ha poi fatto esplodere a giugno, così tardi che a quel punto è diventato difficilissimo difendersi".

"Questa mossa finale - prosegue Donati - è di un'arroganza e di una viltà senza limiti, un'indagine giudiziaria francese ha dimostrato che questa federazione è corrotta gravemente, ma nonostante questo il Ceo continua a lasciarla operare e commettere ulteriore danni gravi - ha proseguito Donati -. Alex è stato distrutto nel morale e nelle energie nervose. Ha tentato con tutte le sue forze di reagire e di allenarsi al meglio ma ora siamo arrivati alla parola fine, viene eliminato con gli imbrogli un atleta di grande talento e con lui stanno provando a mettere a tacere per sempre anche me".

Non è ancora certo se Schwazer, il suo allenatore Donati e l’avvocato Brandstaetter dovranno presentarsi sul posto o potranno sostenere le loro ragioni intervenendo in teleconferenza. "La Iaaf si è tirata indietro dall’udienza del 27 dicendo che non vogliono nemmeno testimoni e nemmeno il dibattito. Con questa lettera inviata al Tas, che ci aveva dato l’opportunità di difenderci, la Iaaf ha fatto capire chi davvero comanda - dice Donati all’agenzia Agi -. Hanno precisato che preferiscono il rito breve, quindi con poche domande. Noi, invece, volevamo esprimere tutte le nostre contestazioni, come, per esempio, la stranezza del viaggio delle urine di Alex e tutta la serie di ritardi commessi dalla Iaaf. Questa è una storia di cani che non si mordono tra di loro poiché anche per Losanna è lampante che la Iaaf fino ad oggi non ha fatto altro che impedire il diritto alla difesa ad Alex".

"Se mi hanno rubato la possibilità di vincere una medaglia? No, di vincere la gara. Che è diverso". Si sfoga così Schwazer ai microfoni di Radio Capital: "Se l'udienza è il giorno prima dell'apertura dei Giochi Olimpici, con assenza di dibattito e con il giudice già stabilito c'è poco da dire. L'unica cosa che posso fare è continuare ad allenarmi: se il Tas si comporterà da Tas, saranno loro e non la Iaaf a stabilire quando ci sarà l'udienza. La mia speranza è quella", aggiunge. "Come mi sento? Ho vissuto momenti migliori. Non so cosa dire. Sono gli altri che decidono per noi. Noi possiamo solo reagire", dice ancora.

"Cosa farò se mi impediranno di andare a Rio? Ne parlerò quando sarà il momento".

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