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"Scudetto, sarà Juve-Napoli ma stavolta punto su Sarri"

Dopo la partenza lanciata delle favorite, Pablito resta critico sui bianconeri: "È dura rimpiazzare Bonucci"

"Scudetto, sarà Juve-Napoli ma stavolta punto su Sarri"

Paolo Rossi, che ha festeggiato la vittoria al Mondiale di Spagna, ahinoi vecchia di 35 anni, in un ristorante di Marina di Massa, non crede nella Juventus, nonostante la partenza in discesa contro il Cagliari: «E' rimasta a Cardiff con i suoi problemi e i suoi equivoci di natura tecnica e tattica. Nella Supercoppa italiana ha commesso gli stessi errori di allora perdendo il confronto a centrocampo dove s'è sempre trovata in inferiorità numerica. Khedira e Pjanic, che non sono certo degli incontristi, non bastano da soli a sostenere il reparto se non sono assistiti dal resto della squadra. Gli avversari lo sanno e lì, in mezzo al campo, mettono in crisi i bianconeri».

Ma s'è trattato d'un modulo che ha portato la Juve a vincere il sesto scudetto e ad eliminare il Barcellona...

«E' un meccanismo a rischio che funziona a dovere solo se Khedira e Pjanic hanno la massima collaborazione dagli esterni di difesa e d'attacco. Dani Alves non c'è più, e De Sciglio non è da Juventus. Mandzukic farà fatica a ripetere le mostruose prestazioni della stagione scorsa in un ruolo che non è suo. Inoltre il 4-2-3-1 costringe Dybala a giocare troppo lontano dalla rete. E questo è un lusso che Allegri non può concedersi. Manca poi Bonucci...».

Contro il Cagliari Buffon ha sventato un rigore e nelle partite precampionato la difesa ha scricchiolato. Ma ultimamente prendeva gol anche con Bonucci...

«E' vero. E le colpe sono di un centrocampo che non fa scudo, non filtra, è debole in fase di non possesso. Ma la situazione è peggiorata con la cessione di Bonucci al Milan. Il leader era lui, in campo e fuori. Non Barzagli. Cosa poi sia successo da provocare il divorzio, non so. Una cosa è certa: Bonucci è stato un pezzo forte, unico, di questa Juve che ha vinto sei scudetti di fila e difficilmente si ripeterà. Ci vuole un grande centrale per colmare il vuoto».

Qual è la ricetta di Pablito da consigliare allo chef Allegri?

«Gli suggerirei di giocare a 3 a centrocampo, soprattutto dopo l'acquisto di Matuidi che non è un ragazzino ma in campo si fa sentire, eccome. Non trascurerei neanche Marchisio che ha superato del tutto l'infortunio. Massimiliano potrebbe utilizzare il 4-3-3 o ripristinare il 3-5-2 con Douglas Costa e Alex Sandro esterni nel centrocampo a 5 più Bernardeschi dietro Dybala e Higuain. Allora sì che la Juve tornerebbe a essere fortissima in mezzo al campo».

Ma ha appena detto che la sua ex squadra non è da scudetto...

«Con qualche accorgimento potrebbe ripartire alla grande, come ha fatto vedere in certi momenti contro il Cagliari. Il mio pronostico va al Napoli a patto che non getti al vento le tante occasioni da gol create come è successo contro il Nizza e che Sarri sia abile nei cambi. Mi aspettavo che si rinforzasse negli esterni di difesa, non l'ha fatto, peccato. Bastava e basta poco per giocare alla pari con le grandi del calcio europeo».

Cosa succederà dietro la coppia Juve-Napoli?

«Una bagarre infinita fra le milanesi, la Roma e magari la Lazio che però ha perso Biglia e probabilmente perderà Keita. Per chi non dovesse qualificarsi fra le prime quattro, sarà una mazzata pesantissima sul piano economico. I soldi della Champions fanno la differenza».

C'è un nuovo Pablito?

«Mi auguro che facciano tanta strada Belotti e Immobile. Pablito aveva altre caratteristiche, era unico...».

Un sorriso e via a preparare la borsa del tennis.

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