Sport

Se un raccattapalle ci ridà il vero Mourinho

José torna Special e abbraccia il ragazzo: «Ha letto bene la partita». Ma quella volta...

di Elia Pagnoni

Ed è già Mourinho show. È bastato veramente poco al vecchio Josè per far vedere di non aver perso la genialità di un tempo. E se non ci arriva subito con le mosse sul campo, visto che il suo Tottenham ha faticato parecchio per ribaltare la partita con l'Olympiacos, ci arriva con la solita maestria nel dopo gara. Questa volta il partner della sceneggiata è un raccattapalle, il ragazzo che, consegnando con grande rapidità la palla al Tottenham per la rimessa laterale di Aurier, ha praticamente lanciato l'azione del pareggio firmato da Harry Kane. E lo Special One non si è lasciato scappare l'occasione per correre ad abbracciarlo per poi celebrarlo adeguatamente in conferenza stampa. «Ho fatto anch'io il raccattapalle ha detto Josè -, so cosa si deve fare. E lui l'ha capito subito, ha letto bene la partita. Non si è limitato a guardare il campo, le tribune e le luci. Avrei voluto invitarlo nello spogliatoio per festeggiare con noi, ma è scomparso».

Già, al di là del tempismo del ragazzo, quel «ha letto bene la partita» poteva dirlo solo Mou. Come se anche il raccattapalle fosse stato allenato dallo Special One durante la settimana, magari anche con i video degli avversari. Comunque il ragazzo gli ha permesso di rimettere in corsa un Tottenham sotto choc dopo il primo tempo, anche a causa delle scelte iniziali poco appropriate dello stesso Mou che all'inizio ha lasciato fuori Eriksen, salvo poi mandarlo in campo dopo mezz'ora e scoprire che il danese diventa decisivo per cambiare la partita.

Così i Mourinhani della prima e dell'ultima ora si sono scatenati a esaltare il ritorno del profeta della panchina, dimenticando però che lo stesso Mou non ha avuto un rapporto sempre brillante con i ragazzini a bordo campo. Come qualche anno fa, ai tempi del Chelsea, quando Mou corse a rimproverare un raccattapalle del Crystal Palace che aveva ritardato la ripresa della partita con i Blues ovviamente in svantaggio. Ma anche lui «aveva letto bene la partita».

D'altra parte quello del raccattapalle è un mestiere border line, in tutti i sensi. Non a caso c'è anche chi ne ha fatto le spese, come quello dello Swansea che nel 2013 si prese un calcio da Hazard o quello di un vecchio Samp-Inter che venne colpito da una pedata niente meno che da Passarella, uno che in campo non andava tanto per il sottile e si prese 6 giornate di squalifica. Ma il capolavoro resta quello del raccattapalle di Ascoli che negli anni Settanta, appostato dietro il palo, calciò fuori un tiro di Savoldi, negandogli il gol.

Mou gli avrebbe garantito un posto da titolare.

Commenti